RIVISONDOLI – Una brutta notozia rattrista l’Alto Sangro. È stato individuato e trovato morto, nel primo pomeriggio di ieri, il giovane escursionista Fabrizio Di Giansante, di Penne. 36 anni, insieme a Lanfranco Castiglione di 25 anni, originario di Montenello di Bertona (PE), il 16 gennaio si era portato in località Monte Pratello a Rivisondoli, per vivere la sua passione per la montagna. Dei due alpinisti, uno dei quali è un tecnico del soccorso civile del centro nazionale soccorso alpino e speleologico, in serata si erano perse del tutto le tracce, così sono scattate immediatamente le ricerche da parte dei soccorritori e volontari, che hanno pensato subito a un incidente in montagna.
Impegnati i cani antivalanga, squadre del Corpo nazionale di Soccorso Alpino Speleologico CNASS, del Corpo Forestale e della Guardia di Finanza, e gli uomini
dei Carabinieri e Polizia di Stato, che hanno lavorato con forte dispendio di energie e grandi difficoltà, viste le condizioni atmosferiche avverse e la zona impervia e difficilmente raggiungibile. Il ritrovamento dello sfortunato Di Giansante, ad opera dei soccorritori con l’aiuto dei cani sotto una valanga, coperto da una coltre di due metri di neve, è stato possibile grazie al sistema di ricerca Apparato Travolti Valanga ARTVA.
Le ricerche, che sono riprese questa mattina prestissimo, sono state sospese alle 18 di ieri sera quando ancora non si aveva nessuna traccia di Lanfranco Castiglione. Nella zona le condizioni atmosferiche erano proibitive e il rischio valanghe è elevato. Gli esperti rinnovano l’invito a non “sfidare la montagna”, non isolarsi, non uscire fuori dalle piste e dai tracciati, e ad abbandonare la montagna e le piste prima che inizia a fare buio; adottare insomma tutte quelle cautele per evitare incidenti.
P. M.