28 Comuni (dalla costa adriatica fino a Castel di Sangro), 3 Province (quelle di L’Aquila, Chieti ed Isernia) e l’Ater di Lanciano hanno accolto l’invito rivolto dalla Ferrovia Adriatico Sangritana per condividere un progetto di riqualificazione e valorizzazione dei territori attraversati dai binari della F.A.S. Il progetto è stato presentato alla stampa dal Presidente della F.A.S., Pasquale Di Nardo, dai Sindaci e dagli amministratori degli altri Enti che hanno aderito all’iniziativa. Tra questi, in particolare, il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, l’Assessore Florindo Di Lucente, in rappresentanza della Provincia di Isernia, il Commissario dell’Ater di Lanciano, Tobia Monaco ed infine, non per importanza, il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Nazario Pagano.
Il progetto promosso dalla Sangritana ed accolto con favore da numerosi Enti rappresenta, già di per sé, un risultato unico, soprattutto di questi tempi. “Il dialogo tra gli Enti ha prevalso, andando anche oltre i colori della politica, nell’interesse esclusivo della crescita delle diverse realtà sociali”, ha precisato il presidente della Sangritana, Pasquale Di Nardo.
Gli ha fatto eco il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Nazario Pagano, il quale ha messo in evidenza che “si tratta di un progetto immediatamente cantierabile e che ha grandi chance di essere approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. “La Ferrovia Adriatico Sangritana”, ha proseguito Pagano, “è riuscita a mettere in rete realtà diverse, territori di tre Province e due Regioni, che hanno concorso insieme con una strategia ed una mission comuni. Solo così i territori diventano competitivi”.
Ma di che cosa si tratta?
Nell’ambito del Decreto per lo Sviluppo, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha predisposto il Piano Nazionale delle Città. Le comunità locali sono state invitate a proporre programmi per riqualificare il territorio e migliorarne la vivibilità.
Come?
Attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture, costruzione di parcheggi, alloggi e scuole. Insomma, con l’ausilio di quegli interventi tesi a migliorare la qualità urbana ed ambientale, rendendo anche più efficiente il trasporto urbano e garantendo la sicurezza della viabilità. Tutto questo anche per ridurre lo spopolamento delle aree interne, (dove si cerca anche di favorire il turismo) e migliorando le infrastrutture nelle aree industriali, (dove si tende, di contro, ad aumentare il grado di competitività delle realtà produttive). Nello specifico, il progetto di riqualificazione proposto dalla F.A.S. viene ad interessare il territorio dei Comuni attraversati dai binari della Sangritana che, per quasi un secolo, ha collegato le aree interne del Sangro-Aventino alla costa adriatica.
Infatti, la linea ferroviaria della Sangritana parte dai comuni costieri di Fossacesia, San Vito Chietino ed Ortona per raggiungere il comune di Castel di Sangro, a sua volta collegato, tramite Rete Ferroviaria Italiana (RFI) alle principali realtà produttive ed urbane della dorsale tirrenica, quali Napoli, Salerno, Roma e Civitavecchia. Castel di Sangro diviene, così, la “porta di accesso” naturale del traffico ferroviario dall’Adriatico al Tirreno.
Nel corso degli anni, il trasporto su ferro ha ceduto il passo a quello su gomma. Oggi, alla luce dei gravi problemi d’inquinamento causato dall’emissione di CO2, appare quanto mai opportuna la possibilità di recuperare e potenziare la tratta storica della Ferrovia Adriatico Sangritana, progettata e realizzata 100 anni fa, lo ricordiamo, proprio per collegare l’Adriatico al Tirreno.
Il trasporto ferroviario è stato rivalutato anche dalle aziende della Val di Sangro, dove si produce il Pil più importante dell’intero Abruzzo per la presenza anche di multinazionali come Sevel e Honda. E’ proprio qui che la Sangritana ha un importante snodo ferroviario, quello di Saletti, prospiciente lo stabilimento dove si producono i Ducato che l’azienda della Regione Abruzzo trasporta verso il confine francese. Da tempo i piani di sviluppo della Sangritana guardano oltre i confini regionali, ma il C.d.A. presieduto da Pasquale Di Nardo intende ripristinare la rete sociale da impiegare, nelle aree di maggiore densità abitativa, (e’ il caso della tratta San Vito- Castel Frentano), con mezzi leggeri ed eco sostenibili, come il tram treno.
Un progetto, questo, che favorisce, in particolare, la mobilita’ interna verso la costa dei pendolari, siano essi studenti, lavoratori o turisti. La tratta storica San Vito-Castel Frentano attraversa le zone maggiormente urbanizzate dei comuni di San Vito Chietino, Treglio, Lanciano, Castel Frentano e diversi punti d’interesse pubblico e sociale, interessando un bacino di utenza pari a più di 47.500 residenti.
Proprio questo progetto del Tram treno è stato selezionato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per essere presentato dal Presidente della F.A.S., Pasquale Di Nardo, durante i lavori del V Convegno Nazionale Sistema Tram in programma a Roma, nella sede del Ministero, per il prossimo mese di gennaio. L’esercizio ferroviario trasformato in tranviario contribuirà al miglioramento dell’arredo urbano e del verde pubblico. Nell’area della stazione storica di Lanciano, ad esempio, in un contesto di riqualificazione del Parco del Mancino, il vecchio deposito-officina lascerà il posto al “museo del treno”, dove avrà sede anche l’archivio storico della Ferrovia Adriatico Sangritana, (già sotto vincolo del Ministero per i Beni Culturali), ed una sala conferenze polivalente.
La vicinanza di altre strutture comunali di carattere culturale (biblioteca “R.Liberatore” ed il Polo Museale di S.Spirito), creerà, di fatto, un polo culturale nel cuore della città di Lanciano. Tutte queste aree d’intervento sono legate da un filo conduttore: la Ferrovia Adriatico Sangritana che continua a rappresentare una risorsa per il territorio. 100 anni fa, come oggi, l’obiettivo e’ lo stesso: favorire lo sviluppo complessivo del territorio. Diventa indispensabile, però, dotare le aree interessate d’infrastrutture adeguate che da un lato devono stimolare lo sviluppo e dall’altro arginare lo spopolamento delle aree interne. Elementi, questi, che fanno da volano a qualsiasi attività produttiva, commerciale o di servizi. In altre parole un’opportunità.