ATELETA – Dopo aver letto queste prime righe, cliccate sull’immagine a lato per capire meglio di cosa stiamo parlando. Si parla di strade, nostrane ma non solo. Nell’immagine, possiamo vedere tre strade prese da varie zone del mondo: la prima è spagnola. Una “superstrada”, nel senso comune del termine, a singola carreggiata. Il manto stradale ha si qualche problemino, ma i passeggeri delle auto non dovrebbero di certo avere tremori di sorta. Quindi n. 1 Spagna, PIL nazionale 1,48 migliaia di miliardi di dollari (al 2011).
La seconda viene direttamente dagli USA, dal Texas. OK, siamo stati scorretti. Il PIL U.S.A. raggiunge le 14,99 migliaia di miliardi di dollari (al 2011), si potrebbe affermare con certezza che i soldi per rifare un po’ di asfalto dovrebbero averli; altresì dobbiamo considerare, però, la vastità del territorio statunitense, ben più grande di Spagna o Italia.
Certo, Italia. L’abbiamo inserita come numero 3. La strada in foto molti di voi la conosceranno bene, è di quelle usate giornalmente da centinaia di residenti e forse ancor più da turisti, escludendo gli innumerevoli camion che partono dalla Val di Sangro, cuore industriale d’Abruzzo, per dirigersi alle metropoli e ai porti della costa tirrenica. Che dire, un massaggio è offerto gratuitamente a tutti coloro che passano di lì, non ci si dovrebbe lamentare più di tanto… PIL italiano al 2011, 2,19 migliaia di miliardi di dollari. Ben più alto dei nostri vicini spagnoli. Qualcuno ci spieghi come, con tutti questi soldi, non si riesca a rifare un po’ d’asfalto da anni. Eppure le competenze economiche dello Stato Italiano non dovrebbero essere così eccessive, con gli investimenti in ricerca prossimi allo zero, la sanità pubblica di fatto ormai a pagamento, i trasporti in gran parte privatizzati, le spese militari non eccessive considerando il nostro uno Stato non in guerra, le tasse che aumentano di giorno in giorno… Restano da mantenere le strade , almeno queste…
La S.S. 652 di Fondo Valle Sangro come una trincea, questo il giudizio di molti turisti e soprattutto numerosi cittadini residenti nell’Alto Sangro e nell’Alto Molise che, ancora una volta sostituendosi a chi di dovere, chiedono un immediato intervento affinchè sia ripristinato il manto stradale e la segnaletica venga sostituita, così che la S.S. 652 torni ad essere degna di chiamata Strada Statale.
Lo stato del piano viabile della Fondovalle e lo stato di manutenzione, nei tratti che interessano soprattutto la Provincia di Isernia, è disastroso. Si parte dal viadotto “Valle salice” interessato da un enorme dosso, che spesso provoca rotture meccaniche ai veicoli che vi transitano, o ancor peggio sbandamenti con conseguenti e pericolose invasioni della corsia opposta, per finire al chilometro 24+800, sul Viadotto “Barone”, in prossimità del Bivio di San Pietro Avellana in direzione Ateleta, divenuto ormai una vera e propria “Groviera” piena di buche e pezzi di asfalto che si staccano in continuazione dal suolo.
La situazione non migliora tra le gallerie ubicate al chilometro 26+800, vicino Ateleta, dove da anni vi è un dosso e la cartellonistica è illeggibile. La situazione peggiora quando piove e le buche sono coperte d’acqua, provocando l’effetto “aquaplaning”, di comprensibile pericolo per gli utenti della strada. Se nei tratti dove la manutenzione è di competenza dell’ANAS dell’Aquila le cose vanno quasi meglio (il QUASI è d’obbligo), in quelle ricadenti nella provincia di Isernia c’è davvero troppo da segnalare.
Qui, diverse “cuspidi” oltre a non essere protette, sono danneggiate, i pannelli di indicazione relativi ai paesi, fatta eccezione di alcuni centri, sono scoloriti, invisibili, illeggibili e spesso, pensate un po’, oscurati da pannelli “visual” direzionali. Ai bordi delle strade vi sono spesso erbacce e cespugli che occultano la segnaletica rifrangente installata sui “Guard – Rail” laterali, un vero rischio e disagio per chi viaggia in ore notturne.
Su tutta la tratta, non vi è un segnale che indica il pericolo causato dalla presenza di animali, sebbene questo fenomeno costituisca una delle principali cause di incidenti, spesso gravi. Insomma un disastro. Per l’ultimazione e il miglioramento della Fondovalle, furono stanziati ben 40 miliardi (necessari all’avanzamento di circa un terzo dei lavori), ma questi sembrerebbero destinati al completamento della strada da Gamberale a Borrello, per quanto riguarda il resto della tratta, nessuna notizia e soprattutto nessun interessamento politico.
Nei prossimi giorni un gruppo di residenti chiederà un incontro con i vertici dell’ANAS e le Prefetture competenti, affinché vengano aperti i cantieri e il piano viabile venga messo in sicurezza. Nel caso non venga data immediata e soddisfacente risposta la problematica sarà portata all’attenzione dei massimi organi istituzionali.
Aggiornamento del 3 settembre
Come fatto notare da alcuni attenti nostri lettori, il dosso e altri problemi di grande serietà sono collocati in provincia dell’Aquila.