SULMONA – Si arricchisce di nuovi e incredibili “colpi di scena” la vicenda della ragazza 14enne che ha ceduto ad un amico e a un 25enne alcune foto dove compariva nuda, foto che hanno fatto il giro di centinaia di telefonini e sono state pubblicate sul un profilo di fantasia creato “ad hoc” su Facebook, un profilo chiuso poche ore dopo ma che è visitato da centinaia di persone. Circa venti le persone, in prevalenza ragazze, che sono state sentite a vario titolo dagli inquirenti in merito a questa incredibile e incresciosa vicenda. Proprio da questi interrogatori è emerso che le foto della ragazza sono state postate su Facebook da due sue coetanee le quali avrebbero confidato agli amici la bravata di aver creato l’account falso su Facebook sembra per motivi di gelosia ed invidia nei confronti della vittima, bella e corteggiata dai coetanei.
Davvero una vicenda incredibile che per il momento si concentra solo su sei persone, tra le quali le due ragazze, ma che è destinata a coinvolgerne altre che per prime hanno ricevuto le foto e le hanno successivamente divulgate ad amici e conoscenti rendendosi responsabili del reato di divulgazione di materiale pedopornografico, come precisato anche dal difensore della vittima, Avv. Alessandra Baldassarre.
Riscontri oggettivi, verranno forniti nei prossimi giorni dagli uomini della Polizia Postale, che forniranno ai colleghi dell’arma e al P.M. Aura Scarsella, l’esito degli accertamenti tecnici utilissimi ai fini delle indagini e per risalire al nome della persona che ha creato l’account, ovvero al computer dal quale il tutto è partito. Questo accertamento della Polizia Postale, permetterà ai Carabinieri di Sulmona di acquisire una prova oggettiva e determinante di colpevolezza delle due coetanee della vittima, o di altri soggetti. Rimane tuttora invariata la posizione del 17enne che per primo ha chiesto le foto e le ha cedute al 25enne, la cui posizione rimane a tutt’oggi la più grave e delicata, e potrebbe alleggerirsi solo se verrà accertato che a creare l’account su Facebook siano state le coetanee della vittima.