PESARO – Sono state a migliaia in poche ore le letture e i messaggi di solidarietà nei confronti di Lucia Annibali, la giovane avvocatessa di Pesaro che mercoledi sera intorno alle 22.30 è stata sfregiata in volto con l’acido, e che attualmente è ricoverata a Parma dove un‘ equipe di medici specializzati sta cercando di salvargli la vista, recuperando quanto più possibile. Una storia agghiacciante che ha gettato nello sconforto l’intera Italia, quella della giovane Lucia, aggredita in casa da uno sconosciuto a volto coperto che le ha gettato dell’acido sul viso deturpandola.
Le indagini puntano su un presunto responsabile dell’accaduto, un mandante indicato dalla vittima, ovvero il 35enne L. V., collega della vittima, attualmente rinchiuso a “Villa Fastiggi”, in isolamento, con l’accusa di Lesioni Volontarie Gravissime. Lucia, prima che la trasportassero a Parma in gravi condizioni avrebbe fatto il nome del suo aggressore a una vicina che la stava soccorrendo , al momento è ricoverata sotto sedativi e si aspetta la sua testimonianza che potrebbe essere decisiva. L’uomo durante il lungo interrogatorio , ha ribadito di essere innocente e di avere un’alibi, poiché mentre la ragazza veniva aggredita stava giocando a calcetto. Secondo gli investigatori , pero’ l’uomo avrebbe ingaggiato “un sicario” come esecutore materiale, dopo che la donna aveva troncato la loro relazione sentimentale.
L’uomo infatti non si era rassegnato e sembra avesse cercato in tutti i modi di riallacciare il rapporto, fino ad introdursi in casa di lei diverse volte, tanto che nei confronti dell’uomo Lucia, dopo aver cambiato le serrature , aveva presentato una denuncia per molestie. Questa triste notizia di cronaca ripropone il problema della discriminazione e della violenza sulle donne, un problema che spesso rimane “ovattato” tra le mura domestiche o nell’omertà della gente, un fenomeno che a volte ci è molto più vicino di quanto possiamo immaginare. Lo schiaffo , le percosse e quant’altro, anche se occasionali, spesso sono un campanello d’allarme, quindi un fenomeno da denunciare e da non sottovalutare. Notoriamente quella di gettare l’acido sul volto delle studentesse afghane è usanza dei guerriglieri islamici, dei talebani. Ci sono anche mariti e padri che spesso sfregiano i volti di centinaia di donne e bambine, punite solo per aver rifiutato un’offerta di matrimonio, per il sospetto di un tradimento , o solo perchè vogliono studiare, per la delusione provocata da una dote non corrisposta secondo le attese.
Tutto sembra molto lontano dal nostro Paese, ma la cronaca dimostra spesso il contrario. Su Facebook, in merito alla triste storia occorsa alla povera Lucia, una frase recita cosi: “La giustizia sicuramente farà il suo corso, ma di certo verrà ostacolata dai MILLE STRATAGEMMI DIFENSIVI che caratterizzano i processi e spesso lasciano spazio a distorte interpretazioni, permettendo ai colpevoli di gravi delitti di farla franca o quanto meno non ricevre una condanna proporzionata alla gravità del reato commesso. Lucia intanto non ha più un volto, non ha più un sorriso e rischia di perdere la vista. Questo e tanti altri episodi di discriminazione e violenza sulle donne e non solo, tolgono al nostro bel Paese, l’orgoglio, il piacere e il diritto di ritenersi e considerarsi una Società Evoluta e Civile.” Sopra questa frase vi è scritto a mo’ di titolo: “Basta con la violenza, vogliamo un mondo di Coccole e di Amore”, e noi ci auguriamo che questo mondo non tarderà ad esistere davvero. Auguri Lucia, auguri a tutte le donne vittime di violenza e abusi.
P.M./M.D.F./D.R.