ATELETA – E’ la prima festa dell’anno ma anche al più sentita quella di Sant’Antonio Abate per la piccola comunità ateletese, che è molto devota al Santo compatrono del paese. I grandi fuochi nelle piazze del paese e nelle frazioni circostanti, insieme alla neve caduta abbondantemente in serata, hanno reso un’atmosfera magica che ha fatto da stupenda cornice ad una ricorrenza che per questo paese, come in moltissimi comuni dell’Alto Sangro, costituisce una vera tradizione, un giorno di devozione e religiosità che richiama anche diversi emigranti che percorrono migliaia di chilometri in onore del santo.
La giornata è iniziata con la Santa messa celebrata dal parroco Don Nicola Perella, che è anche presidente del giovane Comitato organizzatore, e da Mons. Eustachio Schiappa, durante la quale oltre a un forte segnale di cristianità e raccoglimento è seguito il rito della benedizione del pane. A seguire la processione per le strade del paese, con la statua rigorosamente portata a mano, e la partecipazione delle istituzioni e di tutte le associazioni di volontariato locale. Nel pomeriggio c’è stata la benedizione degli animali, la sfilata delle maschere e delle “coppie a cavallo”, composte da giovani del luogo, che per l’occasione hanno indossato costumi storici e tradizionali.
Dopo la benedizione e l’accensione dei fuochi, che costituisce il momento più significativo e importante della giornata, il via a giochi popolari, musica dal vivo e apertura degli stand gastronomici a base di prodotti tipici locali, fino a notte fonda. Ateleta come tradizione vuole, ha continuato i festeggiamenti anche il 18 gennaio. Festeggiamenti anche a Castel di Sangro, Alfedena e in molti paesi del circondario, con accensione di fuochi e spettacoli di vario genere.
Pierluigi Monaco