CASTEL DI SANGRO – Controllato da una Pattuglia della Polizia Stradale di Castel di Sangro la scorsa notte, mentre era fermo in una piazzola sulla SS 17 a Castel di Sangro, un 44enne, M. M., residente in Piemonte, accompagnato da K. W., 31enne tunisino, ambedue con a carico numerosissimi precedenti di polizia, credeva di averla “data a bere” agli agenti raccontando di aver avuto un avaria al motore e che il conducente dell’auto si era allontanato per cercare soccorso.
Gli agenti non hanno creduto al racconto, quindi dopo essersi allontanati, o forse aver fatto solo finta, hanno fatto ritorno sul luogo del controllo, notando che l’autovettura era sparita. Subito gli agenti si sono messi in marcia verso Sulmona, intercettando e bloccando l’auto con i due a bordo nei pressi di Pettorano Sul Gizio. Una brutta e inaspettata sorpresa per M. M., quando gli stessi agenti che lo avevano controllato venti minuti prima hanno ripetuto il controllo, questa volta però in pieno movimento alla guida della Ford.
Gli agenti, con l’ausilio di una volante del commissariato di Sulmona, hanno accompagnato l’uomo presso gli Uffici di Polizia denunciandolo all’autorità giudiziaria, poiché su di lui gravava un provvedimento di revoca definitiva della patente di guida emesso dal Prefetto di Pesaro, per mancanza dei requisiti morali. Gli agenti sicuramente non hanno operato al primo controllo a veicolo fermo, poiché farlo sarebbe stata “una forzatura” , ma in virtù della loro esperienza hanno preferito sorprendere l’uomo in flagranza di reato.
Immediato il sequestro del veicolo e il ritiro della carta di circolazione, e un verbale per incauto affidamento alla donna di Alessandria intestataria del veicolo. Toccherà al tribunale di Sulmona decidere la condanna penale e la sanzione amministrativa prevista dall’articolo 116 del C.D.S., a carico dell’uomo, una sanzione che varia dai 3000 ai 9000 euro. Quello della notte scorsa è il frutto dei numerosissimi controlli della Polizia Stradale di Castel di Sangro diretta dai Sovrintendenti Giovanni Ricci e Arturo Di Censo.