VASTOGIRARDI – A lieto fine la vicenda del boy scout sedicenne smarritosi lungo il Tratturo tra Vastogirardi e Carovilli. Il ragazzo era arrivato l’altro giorno da Foggia, e stava facendo un’esercitazione con i compagni. All’improvviso, intorno alle 16.00, di lui si sono perse le tracce. Le ricerche, iniziate subito dopo la scomparsa ad opera di Carabinieri, volontari della Protezione Civile, Vigili del fuoco, uomini del Soccorso alpino e perfino finanzieri di Roccaraso, fino a stanotte non avevano registrato alcun esito positivo.
Poi, nelle prime ore del mattino, il ritrovamento. Per dire la verità è stato lui stesso a ‘riconsegnarsi’, facendosi trovare lungo il ciglio della strada. Il ragazzo ha raccontato di aver perso completamente l’orientamento mentre tentava di riavvicinarsi al campo base, in direzione Carovilli. Dopo aver girovagato per un po’, costeggiando anche il fiume e senza potersi avvalere della bussola, fuori uso a causa delle temperature gelide, ha deciso di fermarsi per timore della notte incombente. Avrebbe voluto anche proseguire, ma il buio fitto impediva la vista e la paura di inciampare o cadere nell’acqua ha preso il sopravvento.
E così il ragazzo si è attrezzato per la notte, costruendosi una sorta di capanna per proteggersi dal freddo e dagli animali che popolano i boschi della zona, specialmente cinghiali ma anche qualche lupo. Avvalendosi di coperta, sacco a pelo, coltelli e qualcosa da mangiare, ovvero una tavoletta di cioccolata e due scatolette, ha trascorso l’intera notte e non appena è sorto il sole si è nuovamente messo alla ricerca della strada.
L’ha trovata grazie alle targhette numerate che segnano i sentieri; seguendole a ritroso è riuscito a ripercorrere il tragitto al contrario, fino ad affacciarsi sulla strada principale, la ex SS 86, dove è stato trovato e portato in salvo. Giunto in ospedale, è stato trattenuto un giorno intero per accertamenti, in quanto presentava escoriazioni di vario tipo e il tasso glicemico basso, oltre alle normali conseguenze di un’esposizione prolungata al freddo.
Dopo una notte all’insegna dell’ansia e della paura, il padre non ha potuto contenere la forte emozione con un pianto liberatorio, e ha ringraziato vivamente quanti si sono interessati al caso e impegnati nelle ricerche.
Adele Moauro