VILLETTA BARREA. E’ stata la trasmissione più seguita del palinsesto sabatale, della fascia pomeridiana di mamma Rai. “Sereno Variabile”, l’amabile programma condotto dal giornalista romano Gaetano Bevilacqua, ha avuto un audience da primato. Il motivo è semplice, ieri pomeriggio al centro dell’interessante rubrica dedicata al turismo, i paesi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Un excursus tra i borghi dell’area: Barrea, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Opi e Pescasseroli, per scoprire la vocazione culturale, storica ed antropologica di una delle zone più belle della regione. Visite nelle aziende degli allevatori di ovini per scoprire i secolari sapori dei formaggi tipici, fino ad arrivare ai piatti della tradizione che sono il fiore all’occhiello dei famosi centri turistici. Principi della gastronomia locale, i “cazzreglie e fasciuol”, la zuppa con gli orapi, e l’agnello nostrano, abituato ai pascoli delle erbe di alta montagna.
Il microfono di Bevilacqua ha raccolto le testimonianze del territorio ed a tal proposito non poteva mancare una breve intervista al direttore del Pnalm Vittorio Ducoli che ha puntualmente descritto l’opera istituzionale dell’Ente più rappresentativo del comprensorio. Passeggiate a cavallo, escursioni sulla neve con le racchette, o caccia fotografica per immortalare i camosci, i cervi, i lupi e gli orsi che vivono indisturbati in questi paradisi terrestri.
E tra i personaggi della zona poteva mancare il leggendario “Pasetta”, al secolo Tommaso D’Amico, l’ultimo della dinastia dei lupari? E certo che no. Animato dalla sua nota foga narrativa ha letteralmente travolto il povero Bevilacqua che si è trovato di fronte un fiume in piena di racconti e storie di altri tempi.
Inquadrature da favola sugli impianti da sci di Pescasseroli e di Macchiarvana insieme agli uomini del Corpo Forestale dello Stato, coordinati da Luciano Sammarone, sempre pronti con elicotteri, cani addestrati e personale qualificato a dare pronta assistenza in caso di bisogno. Eppoi la storia dei sanniti che abitavano questi luoghi, testimoniati dai preziosi ritrovati, custoditi nel museo di Barrea, illustrati dall’archeologa Amalia Faustoferri.
Insomma 1000 motivi per single, coppie o famiglie numerose, per trascorrere un soggiorno pieno di emozioni ed attrattive tra i monti dell’Alto Sangro. Una trasmissione intelligente che rilancia alla grande un territorio sempre meritevole di una costante attenzione mediatica.