AGNONE – Il Dirigente Scolastico e i docenti dell’I.S.I.S.S. “Giovanni Paolo I” di Agnone intendono rettificare la notizia apparsa sulla pagina locale di un quotidiano, nella quale si affermava che lo sciopero degli studenti di venerdì 15 ottobre era “a sostegno del loro Vescovo e contro la forbice che sta azzerando il San Francesco Caracciolo”. In realtà l’astensione dalle lezioni, come afferma il rappresentante d’istituto, l’alunno Mauro Di Primio, “non era per l’ospedale di Agnone, problema che comunque tutti noi sentiamo come di vitale importanza, bensì per gli effetti della riforma Gelmini, che noi consideriamo negativi e in prospettiva deleteri per il nostro futuro”.
In realtà il corpo docente ha fortemente criticato l’iniziativa degli alunni che, a detta di alcuni professori, “si è svolta esclusivamente a imitazione di quanto accadeva in campo nazionale e quindi priva di serie motivazioni, e solo per evitare una giornata di lezioni”. Anche se poi quasi tutti gli studenti sono entrati a scuola alla seconda ora.
Le famiglie, inoltre, sono state avvertite dell’assenza, buona pratica questa, che consente un corretto rapporto scuola-genitori, in vista di una futura applicazione di un moderno sistema elettronico per la rilevazione delle presenze.
Dirigente e docenti tengono inoltre a precisare di essere sempre stati in prima fila nelle manifestazioni in difesa del Caracciolo, sia ad Agnone che quando si è trattato di andare insieme a Campobasso, e che mai avrebbero criticato il comportamento degli studenti se questo fosse stato il vero motivo dello sciopero, cosa invece assolutamente priva di fondamento.
“Lo sciopero insomma è una cosa seria – sottolineano i docenti – e quando un lavoratore lo fa, rinuncia al proprio stipendio del giorno. Gli studenti dovrebbero riflettere meglio sulle loro azioni ed evitare che si trasformino in una presa in giro”.
Adele Moauro