RIVISONDOLI – La speranza che rinasce dal dolore, la serenità che si ricostruisce sulle ceneri di una sofferenza non ancora dimenticata. Esattamente come accadde nel 1951, nella prima edizione della manifestazione, quando al presepe vivente di Rivisondoli parteciparono due sopravvissute all’eccidio dei Limmari di Pietransieri del 1943, anche oggi, in occasione della cinquantanovesima edizione che ha da poco chiuso i battenti, la manifestazione ha voluto lanciare un messaggio analogo, questa volta rivolto a tutte le popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile.
Cinquantanove anni fa, come abbiamo ricordato, al presepe vivente parteciparono due giovanissime di Pietransieri che vestirono i panni di due pastorelle, all’edizione di oggi invece hanno partecipato due aquilane che hanno ricoperto due dei ruoli più importanti: Raffaella Saturni, quelli della Madonna della capanna e Colomba Baboro, quelli della Madonna dell’Annunciazione.
Un’emozione indescrivibile resa ancor più grande dal fatto che inevitabilmente il pensiero è andato a tutte le persone terremotate, a quanti hanno perso i propri cari nella tragedia e a quanti vivono ancora un dramma difficile da superare.
La giornata si è aperta con la cerimonia di vestizione della Madonna nella chiesa di San Nicola di Bari alle 11, a cui ha preso parte anche la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, madrina della manifestazione, prescelta per consegnare il velo alla Madonna della capanna.
La rappresentazione vera e propria, invece, a cui era presente anche il vescovo della diocesi di Sulmona-Valva, monsignor Angelo Spina, si è aperta alle 18 nella piana di Piè Lucente quando le luci del paese si sono spente per lasciare spazio a quelle del presepe.
Trecentocinquanta complessivamente le comparse utilizzate in questa edizione che si è aperta con la scena della rievocazione del presepe di Greggio da parte di San Francesco tre anni prima della sua morte proseguendo poi con quelle dell’Annunciazione, il viaggio e l’arrivo a casa di Elisabetta, l’apparizione dell’angelo Gabriele a Giuseppe, il censimento con l’uscita dei cavalli, il viaggio di Maria alla ricerca di un rifugio dove poter partorire, l’annuncio dell’angelo ad un gruppo di pastori e l’arrivo dei Magi nella capanna.
Emozionata e commossa la giovane Raffaella Saturni, 22 anni, studentessa di Scienze della Formazione, che ha interpretato il ruolo della Madonna della capanna e che ha così commentato questa esperienza: “Ho provato delle emozioni fortissime, in crescendo, soprattutto in questi ultimi giorni di avvicinamento alla rappresentazione. Partecipare a questo evento è emozionante per il significato della manifestazione in sé, ed è stato commovente prendere in braccio il bambino Gabriele/Gesù durante la Vestizione mattutina e nella capanna. Mi sono sentita subito a mio agio, molto rilassata”, continua Raffaella, “e non ho avuto paura di cavalcare l’asino. E’ un orgoglio per me poter partecipare alla natività come aquilana per il significato di rinascita che vuole dare. Vorrei che noi aquilani da questo evento guardassimo al futuro con maggiore speranza”.
Altrettanto commossa Colomba Baboro, 20 anni, la Madonna dell’Annunciazione, la quale ha aggiunto: “Mi sono meravigliata molto di come la gente di Rivisondoli sente il presepe; è sentito come la Perdonanza da noi. Mi ha colto alla sprovvista tutta questa preparazione che c’è dietro. E’ stato bello vedere l’impegno di tante persone che ci credono fermamente e che si impegnano per la buona riuscita della sacra rappresentazione. Mi è piaciuto interpretare la parte della Madonna dell’Annunciazione e avevo il terrore di dover interpretare la parte che prevede di cavalcare l’asino perché ho paura dei suoi movimenti e in generale non ho un buon rapporto con gli animali”.
Sulla scena del presepe anche Claudia Olindo, 23 anni fisioterapista, di Rivisondoli, che ha sottolineato come per lei sia stato davvero un grande onore essere presente a questa edizione del Presepe per il gemellaggio con la città dell’Aquila.
Nei panni di San Giuseppe invece, il vice sindaco Giovanni Olindo e in quelli del piccolo Gesù Bambino Gabriele Del Giudice di 4 mesi, ultimo nato del paese, come tradizione vuole.
Perfettamente riuscita infine, l’organizzazione dell’evento, curato dalla Geppy Produzione Spettacoli, che ha visto una partecipazione notevole di migliaia di spettatori nonostante il tempo non troppo clemente e i continui scrosci di pioggia.
“Ogni anno – ha commentato il sindaco Roberto Ciampaglia – sembra di rivivere un’emozione nuova; il nostro presepe trasmette una magia unica che siamo certi sia stata sentita da tutti i presenti, in questa edizione, più che in passato, vista anche la presenza delle delegazioni provenienti dall’area sismica”.
Tra le comparse, infatti, c’erano anche circa cinquanta figuranti provenienti dall’area del cratere sismico e precisamente da Camarda e dall’associazione culturale Recta Rupes di Popoli, che ogni anno organizza la rievocazione storica del “Certame de la balestra”.
“Conoscevamo il presepe di Rivisondoli – ha commentato il capo delegazione di Camarda, Dino Scipioni – ma non sapevamo che avremmo vissuto un’emozione così grande. Ci tenevamo ad essere presenti visto che l’edizione era dedicata proprio a noi aquilani e volevamo ricambiare la visita che i cittadini di Rivisondoli ci hanno fatto in occasione del nostro presepe del 27 dicembre”.