RIONERO SANNITICO – 21 Novembre 2010: una data emblematica!. Un momento di vita vissuto in compagnia di tante persone per festeggiare il primo maschio centenario di un paese molisano,quello di Rionero Sannitico.
Primo maschio, in assoluto per ora, visto che, come il sindaco di Rionero Ferdinando Carmosino ha affermato, di centenari rioneresi ce ne sono stati già due ma, femminucce! Un momento emozionante sin dalla prime battute, l’entrata in sala consigliare stretto ai suoi figli, un uomo dolce e mite, un uomo d’altri tempi, per modi e particolarità umane, come forse ben pochi ancora possono dire di essere…, un nonno di sei nipoti e tre pronipoti, un compagno amorevole ancora della sua metà accanto a lui, la signora Clorinda anch’essa di veneranda età, ben novantacinque di anni, portati splendidamente…ma soprattutto, la dolcezza fatta persona in Ugo Marinelli! Centenario!
Un centenario dal sorriso buono, dagli occhi cerulei teneri e amorevoli verso tutti, dallo sguardo profondo di chi ha vissuto e sentito i suoi anni con passione, quella stessa passione per i suoi figli, la sua famiglia…il suo paese. Un paese che l’ha festeggiato con tutti gli onori dedicandogli la fascia di Primo Cittadino, ricordando il suo impegno anche politico in una breve amministazione in luogo..e poi il suo lavoro di esercente per svariati anni, continuando il suo cammino fino alla pensione per coronare questo giorno davvero unico e simbolo di longevità.
Una breve preghiera di don Rosario, il parroco, ha benedetto il suo cammino di vita ricordando, quanto la mitezza del cuore faccia miracoli in chiunque…ma ancora più significative sono state le parole pronunciate dai figli Enzo e Bruno, sulla grandezza umana e spirituale del loro caro papà, evidenziando in assoluto il suo affetto smisurato, la sua bontà di padre, tutto ciò che i figli hanno vissuto accanto a lui e che hanno ereditato poi, come esempio lungimirante per la loro stessa vita, soprattutto di uomini seri, altrettanto miti e aperti alla vera umanità.
Ugo Marinelli, come il sindaco ha voluto precisare, ha insegnato a chiunque si sia avvicendato sul suo cammino di vita che le regole del buon vivere risiedono nella capacità di sorridere anche nelle avversità, di cui egli stesso non è risultato immune..nasce in anni di assoluta povertà e perde a soli tredici anni la sua mamma, donna Sofia che lo portava in cuore perchè, a suo dire, Ugo bambino era abbastanza cagionevole..e dire che per esserlo stato ha vinto in bellezza questa convinzione sfatandola ovviamente, raggiungendo il mitico traguardo.Durante i suoi anni giovanili vive il tempo della guerra che sfolla tutti e quindi, anche la sua famiglia che resta unita e vicina nelle avversità, per la sua capacità insieme alla compagna di vita, di superare le difficoltà che uno stato di guerra impone.
Poi arrivano gli anni più tranquilli ed Ugo vede crescere e moltiplicare il seme da lui iniziato..così da trascorrere in semplicità e sobrietà il resto fino ad oggi che ancora lo vede in ottima salute, gioviale, sorridente e in una parola, profondamente signorile e dolce nei suoi modi! Qualcosa d’indescrivibile a parole, un misto tra tenerezza e forza d’animo che non si può non recepire al solo guardarlo! Resta nel cuore, attingi a quel sorriso di uomo secolare, trentaseimila giorni vissuti d’amore verso tutti, colmi di infinita mitezza..oggi che viviamo un mondo balordo senza più valori, Ugo, è l’esempio che la più grande ricchezza è quella di riflettere negli altri una personalità vera, fatta di estrema umanità!
Un suo buongiorno è la forza di sorridere nelle avversità, la capacità di oltrepassare momenti di dura dificoltà…il suo narrare storie antiche è fortificarsi nell’anima, è non lasciarsi soccombere da nulla, la sua buona notte è l’augurio di ritrovare serenità e volontà nell’affrontare un percorso di cui non voler e non poter perdere nessun attimo..perchè vivere è stato ed è per Ugo..l’amore di credere in se stesso, nelle sue doti, nella sua essenza di uomo vero temprato alla vita, una vta che gli ha riservato uno dei giorni più belli da trascorrere in compagnia, nel taglio di una mega torta grande come il cuore di chi lo ama e che di lui, da oggi in poi, ricorderà la dolcezza nell’ascoltare quanti gli abbiano dimostrato affetto e riconoscenza.
Tra fuochi d’artificio ed abbracci, tra foto ed applausi, Ugo, lascia poi, la sala che lo ha accolto in una festa memorabile, accompagnato dai suoi figli e nipoti, fa ritorno al tepore delle sua casa, tra i suoi centenari ricordi…lasciando nelle mie mani quell’amorevole carezza sul suo capo canuto…e il profumo della vita in quel bacio meraviglioso..tra le mie lacrime di profonda emozione….!
Maddalena Stinziani