AGNONE – Tante iniziative a sostegno dell’ospedale Caracciolo di Agnone. Anche il circolo Pd “Libero Serafini” si prepara a nuove azioni. L’intenzione è quella di rifiutare la RSA e, al suo posto, ripristinare il Punto Nascite. Ne spiega il motivo l’esponente Cacciavillani: “E’ utile fare chiarezza sul falso problema del limite minimo di 500 parti l’anno come condizione necessaria per mantenere aperto un punto nascita. Infatti, il Piano Sanitario Regionale del Molise 2008 – 2010, al punto 1.4, prevede che le unità funzionali di neonatologia siano riclassificate secondo tre livelli di complessità, così come indicato dal Progetto Obiettivo Nazionale Materno Infantile.
Per ognuno dei tre livelli assistenziali ospedalieri sopra richiamati, tale Progetto prevede funzioni e standard di organizzazione strumentale e di personale che comunque rappresentano, per le Regioni, un indirizzo orientativo da adattare alle proprie esigenze di programmazione sanitaria. Per i territori montani, al fine di salvaguardare le esigenze assistenziali, le Regioni si impegnano a garantire, nell’assistenza ostetrica e pediatrico/neonatologica, una organizzazione atta a rispondere ai bisogni specifici della popolazione, fermo restando la necessità di assicurare una certa qualità delle prestazioni.
Quanto detto lascia intendere che per i punti nascita operanti in zone montane il limite di 500 parti l’anno è solo indicativo, quello che conta è che venga assicurata la qualità delle prestazioni. Il reparto di ostetricia dell’ospedale di Agnone ha sempre garantito livelli di prestazione ottimali quindi andava potenziato e non soppresso. Lo stesso concetto di Rischio Clinico legato al numero di parti è opinabile perché ovunque ci sia attività clinica indipendentemente da tutto, dalle latitudini, dal numero di interventi ecc.. tale rischio è per definizione mai pari a zero. Anzi è provato che non scende sotto un certo livello.
In definitiva chi ci assicura che il Rischio clinico di una partoriente che deve spostarsi in situazione di emergenza/urgenza da Agnone al punto nascita di Isernia, con strade fatiscenti, il ghiaccio e la neve sia più basso di quello misurato per numero di parti inferiore a 500? Per non parlare poi delle difficoltà che ha l’ospedale di Isernia a garantire una certa qualità delle prestazioni, considerando l’aumento dei parti dovuto alla chiusura del punto nascite di Agnone.”
A tal proposito, in previsione delle prossime elezioni regionali, il circolo ha redatto un documento dettagliato da inviare a tutti i segretari regionali dei partiti di centrosinistra chiedendo proprio che nel programma elettorale sia previsto il ripristino di tali servizi. Contestualmente, come gruppo consiliare al comune di Agnone, gli esponenti hanno preparato una mozione che impegni il sindaco e la giunta ad attivarsi a tutti i livelli, dove necessario anche con azioni legali, per far si che il punto nascita ed il reparto di pediatria possano essere ripristinati. Con l’intenzione di supportare la mozione con una petizione popolare.
Adele Moauro