AGNONE – I guai dell’ospedale Caracciolo di Agnone non sono affatto finiti, a dispetto delle tante promesse ricevute nei mesi passati. Attualmente la più grande preoccupazione è destata dal rischio, che sarà presto certezza, di perdere il servizio di primo soccorso a causa della carenza di personale, cioè di radiologi e di anestesisti.
E mentre prosegue la raccolta firme organizzata da “Il Cittadino c’è…” in sostegno di una soluzione immediata, che ha come riferimento l’art.32 della Costituzione, un altro gruppo per il diritto alla salute è in via di formazione. Si tratta del Comitato Articolo 32, che, come si evince dal nome stesso, ha identico scopo: salvaguardare il rispetto di questo punto della Costituzione, dove si legge che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Il primo incontro per la formazione del Comitato si terrà stasera alle 18:45 nella sala OFS dei Cappuccini, per stabilire le modalità di intervento immediato in favore del rispetto di detta legge. Gli ideatori, dott. Franco Di Nucci e dott. Armando Sammartino, invitano la cittadinanza a partecipare numerosa, per testimoniare che non tutto è perduto e la lotta è ancora aperta: “La vicenda dell’ospedale di Agnone sta volgendo al peggio, minacciando sempre più seriamente il nostro diritto alla salute e all’immediato soccorso (che ormai è pressoché azzerato).
E’ chiaro che nei prossimi anni muterà tutto l’assetto ospedaliero italiano; in virtù di ciò i piccoli centri come il nostro, e le aree montane in generale, hanno bisogno di una logica programmatica che va rivista in direzione di una maggiore garanzia del soccorso primario, e non di una politica di ridimensionamento basata sui soli tagli indiscriminati. Ciò è contro la legge. Il nostro Comitato nasce con l’intenzione di farla rispettare: invalidare con ricorsi e istanze giudiziarie il piano criminoso di chiusura e annullamento dell’ospedale di Agnone sarà il nostro obiettivo.
La riunione è indetta per affrontare queste problematiche, alla luce delle ultime pesanti vicende” Saranno presenti anche alcuni legali sensibili alla vicenda e gli avvocati di Guardiagrele, comune della provincia di Chieti accomunato ad Agnone dalla stessa situazione drammatica, con una differenza: “Lì un gruppo di cittadini, gli amministratori comunali, – continuano i promotori del comitato nascente – di fronte al disegno di chiusura del loro ospedale hanno fatto ricorso e atti legali conseguenti. Col risultato che il Consiglio di Stato ha dato loro ragione lo scorso 18 gennaio.
Gli avvocati di Guardiagrele ci daranno testimonianza della loro battaglia, ricordandoci che siamo ancora in tempo per muoverci nella giusta direzione. Ci rendiamo conto che è l’ultima lotta da condurre.”
Adele Moauro