LARINO -Il modello organizzativo e l’elevata qualità delle prestazioni sanitarie dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca e la salute a favore di bambini e adolescenti, approdano in Molise per rispondere alle esigenze di assistenza sanitaria e garantire razionalizzazione dei costi e alta capacità assistenziale, a tutto vantaggio dei piccoli dei piccoli pazienti molisani.
Il Centro Pediatrico Bambino Gesù – Molise nascerà nel Presidio Ospedaliero di Campobasso Stabilimento di Larino e sarà attivo entro fine aprile. Si tratta di un Centro di I livello di Pediatria, autorizzato al trattamento sanitario fuori Regione, quindi presso la sede romana del Bambino Gesù, per i pazienti che necessitano di assistenza più complessa che non può essere gestita sul territorio.
L’accordo è stato siglato alla presenza del Presidente della Regione Molise, Michele Michele Iorio e del Sub Commissario alla Sanità del Molise, Isabella Mastrobuono, dal Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, e dal Direttore dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise, Angelo Percopo.
Alla struttura di Larino sono affidate diverse attività che vanno dai ricoveri ordinari di bassa complessità, ai day hospital, dai day surgery alla specialistica ambulatoriale. Già nel primo anno, in virtù dell’accordo, sarà possibile garantire fino a 300 ricoveri ordinari, 2000 day hospital, 350 day surgery e 3.000 prestazioni ambulatoriali.
I piccoli pazienti del Molise avranno così la possibilità di ottenere prestazioni sanitarie, qualificate e facilmente accessibili, che comporteranno benefici gestionali ed economici per il Servizio Sanitario Regionale grazie a un abbattimento dei cosiddetti viaggi della speranza, spesso non necessari, e a una virtuosa organizzazione dell’assistenza pediatrica.
Il Centro farà da filtro per i pazienti con patologie complesse che devono essere trattati presso la sede del Bambino Gesù di Roma e si occuperà anche di garantire continuità assistenziale ai bambini e ragazzi molisani dimessi dalla sede romana.
Dal punto di vista gestionale, una delle attività programmate riguarda la formazione e l’aggiornamento del personale e dei pediatri di famiglia.
La realizzazione e la gestione del Centro è affidata all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che in questa fase si avvarrà del proprio personale medico e non medico per la realizzazione del progetto e potrà coinvolgere anche il personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale del Molise.
“Quest’accordo – ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio – serve sicuramente alla Regione Molise, perché vede ridurre sensibilmente la mobilità passiva con un conseguente risparmio economico; serve ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, che potranno trovare nella loro regione prestazioni di alta specialistica nel campo pediatrico; serve alla organizzazione ospedaliera molisana, che ristrutturandosi implementa sensibilmente l’offerta sanitaria; e serve, infine, alla rete pediatrica, sia di libera scelta che ospedaliera, che si arricchirà di un’interfaccia costante con una struttura scientificamente prestigiosa e famosa come quella del Bambino Gesù”.
“Grazie all’intesa siglata con il Molise l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – evidenzia il Presidente del Bambino Gesù, Giuseppe Profiti – declina e interpreta il proprio impegno per eliminare tutti quegli spostamenti interregionali non legati a reali e concreti motivi di natura sanitaria. Collaborare con i medici e le professionalità espresse dal territorio è un’occasione di crescita e di sviluppo sia per le conoscenze mediche dell’Ospedale, sia per i pediatri di libera scelta e delle strutture di assistenza ospedaliera.
A questo va aggiunto il vantaggio per le famiglie che possono trovare risposte sul territorio senza dover interrompere le proprie attività lavorative a causa di una malattia di un figlio oppure, se proprio necessario, limitare gli spostamenti in un’altra realtà per il tempo strettamente indispensabile alle cure acute, potendo poi contare su un percorso protetto di continuità assistenziale”.