ISERNIA – “Sabato al Maci” all’insegna del teatro dialettale isernino in questo fine settimana. Infatti, domani sera, alle ore 17.30 nell’Officina della Cultura e del tempo libero di Isernia andrà in scena lo spettacolo teatrale denominato “Una serata a teatro”. Si tratta di una commedia in tre atti unici recitata in dialetto isernino che sarà interpretata dagli attori dell’Associazione culturale l’Areté.
Associazione, quest’ultima, che è sorta come gruppo di amanti della parola e del gesto raccontati e recitati, veicoli di sentimenti, di emozioni, di tradizioni, di umanità perdute e, di messaggio ideologico, utilizzando a tal fine testi che attingono alla realtà e alla cultura popolare. Il primo atto che andrà in scena si chiama “Ricordando” ed è stato scritto da Giampaolo D’Uva. Viene raccontata la storia di due amici d’infanzia che, con l’aiuto di un album di vecchie fotografie, rivisitano i luoghi oramai cambiati del loro paese, raccontando le vicende e gli aneddoti che videro protagonisti i personaggi che questi luoghi animarono.
L’uso del soprannome di ognuno di loro vale a identificarne meglio l’animo. Non vuole essere pretesto di dileggio ma un ulteriore mezzo di indagine dei comportamenti e delle mentalità di quel mondo popolare che si caratterizza da sempre per spontaneità e immediatezza. Il secondo atto, scritto da Franco Ciampitti, si chiama, invece, “La Jurnata”. In questo caso si tratta di una vicenda narrata direttamente dal protagonista, il falegname Zé Minghe, in una cella del carcere di Santa Maria delle Grazie di Isernia. L’artigiano vi è stato condotto da due finanzieri perché sorpreso insieme al nipote in una operazione di pesca fraudolenta nel fiume Carpino.
Nel chiuso della cella egli ripercorre con la mente gli avvenimenti della giornata iniziata con l’intenzione di sostare in preghiera all’eremo dei Santi Cosma e Damiano, per ringraziarli di un miracolo che egli è convinto di aver ricevuto per essere guarito da una malattia. L’ultimo atto, infine, è stato intitolato “La Veglia” ed è stato scritto da Giambattista Faralli. È un lavoro teatrale realizzato dagli alunni della classe terza della scuola media di Monteroduni nel 1974. Lo spettacolo è stato ispirato dall’osservazione di comportamenti popolari presi in chiave ironica.
Ricordiamo che la manifestazione “Sabato al Maci” è una rassegna di eventi musicali e culturali organizzati dalla Provincia di Isernia e collegati alla mostra d’arte di Tarik Berber e Helena Manzan. È possibile accedere all’Officina della Cultura e del tempo libero da via Pio La Torre, oppure dall’entrata situata nei pressi del sottopassaggio pedonale della stazione ferroviaria.