ISERNIA – I Carabinieri hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà di una cittadina extracomunitaria di origine cinese per i reati di “Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali” e “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”.
La donna, regolarmente residente in Italia e provvista di licenza di venditore ambulante rilasciata dal Comune di Isernia, deteneva nel proprio appartamento un ingente quantitativo di prodotti, di varia tipologia e natura, non conformi ai requisiti essenziali per la commercializzazione e l’utilizzo nell’Unione Europea, privi della marcatura “ CE “.
Tale contrassegno deve, per legge, essere apposto su determinate tipologie di prodotti direttamente dal fabbricante che, in tal modo, ne autocertifica la conformità alle norme, vigenti nei paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo, in materia di sicurezza, sanità pubblica, tutela del consumatore, Il logo “ CE “ presente su alcuni dei prodotti rinvenuti genera invece un volontario equivoco con l’abbreviazione delle parole “ China Export”, che non rappresentano pertanto l’indicazione delle garanzie di conformità e qualità richieste.
Insieme alla marcatura, tra le altre indicazioni che dovrebbero essere apposte direttamente sulla confezione (e non mediante “adesivo” come invece riscontrato su alcuni dei prodotti in argomento): nome e indirizzo del fabbricante o suo mandatario stabilito nella Comunità, descrizione del materiale, riferimento alle specifiche per le quali è dichiarata la conformità, anno in cui è stata apposta la marcatura CE. Il materiale, sottoposto a sequestro, ha un valore commerciale di circa 20.000,00 euro e comprende telecomandi, torce elettriche, luci di Natale, bilance elettroniche, sfigmomanometri (misuratori per la pressione sanguigna), orologi, asciugacapelli, pistole giocattolo, radio, materiale di ferramenta, saldatori a stagno, peluche, ventilatori, lampadine elettriche, automobili radiocomandate e altri giocattoli.
Tutti i prodotti elencati, non rispondendo ai requisiti richiesti dalle norme comunitarie, sono potenzialmente pericolosi per la salute. I reati contestati prevedono, ciascuno, pene fino a tre anni di reclusione e multe di alcune migliaia di euro. L’intera operazione ha preso le mosse da una informazione assunta da uno dei “Carabinieri di Quartiere” dipendenti dalla Compagnia di Isernia.
Tale servizio, che vede impegnati in ambito nazionale, nei capoluoghi di provincia e nelle maggiori città, circa 1600 militari dotati di speciali equipaggiamenti, trasferisce nel quartiere urbano, attraverso una concreta vicinanza alla popolazione, la presenza dell’Arma. Nel caso specifico si è rivelato strumento formidabile per acquisire informazioni e prevenire la commissione di più gravi reati.