CASTEL DI SANGRO – Come immaginabile il pericolo della chiusura del reparto di rianimazione dell’ospedale civile e il conseguente depotenziamento anche del reparto di chirurgia ha suscitato nel comprensorio delle reazioni importanti. Dopo l’intervento del sindaco Umberto Murolo, la reazione di Giuseppe Graziani, capo lista della compagine alternativa a quella dell’attuale primo cittadino, il sindaco di Rionero Sannitico, Ferdinando Carmosino e l’ex presidente dell’Unione dei Comuni, Orazio Ciummo.
Ora, immancabilmente scende in campo Silvano Di Pirro (R.F.C) che interviene puntualmente sugli argomenti “caldi” di Ecodelsangro: la lenta agonia del nostro Ospedale. “La verità, come è risaputo, fa male. E la verità, in questo caso, e che l’Ospedale di Castel di Sangro, al di là delle rassicurazioni delle maggioranze di turno, è in uno stato di afasia totale. Un valzer inaccettabile di chiusure e di riaperture dei reparti depotenziati ad arte, avvicendamenti continui di personale, condizioni di lavoro precarie, mancanza di stimoli professionali e totale assenza di incentivi economici hanno depresso il nostro Ospedale rendendolo ormai simile ad una fotocopia in miniatura di se stesso!
Della centralità e dell’importanza del nostro presidio ospedaliero non interessa a nessuno: contano solo i numeri e i numeri sono senza anima! E sono contro di noi! Dopo aver, per decenni, saccheggiato la sanità , alimentando voragini nel nostro bilancio regionale e dopo aver costruito un sistema sanitario regionale pubblico connesso spesso in modo criminoso con quello privato, oggi pretendono, come sempre, di far pagare i costi di questo disastro ai cittadini e soprattutto a quelli più deboli.
Ecco allora l’attacco ai presidi ospedalieri delle aree interne dove già le condizioni di vita sono sempre più difficili, dove mancano i servizi, dove sono inesistenti le reti collegate di trasporto pubblico, dove le strade sono diventate percorsi di guerra, dove il lavoro comincia a diventare una chimera e si riaffaccia paurosamente lo spettro dell’ immigrazione verso il nord, dove i nostri giovani sono mortificati dalla mancanza di tutto, per eliminare anche l’ultimo dei servizi sociali essenziali: l’Ospedale.
Ed è senz’altro fuori luogo la ipocrita e ripetitiva litania del “tutto va bene e tutto si aggiusterà” della maggioranza di turno! Non è vero, tutto va male e niente si aggiusterà! Siamo noi, cittadini dell’Alto Sangro che dobbiamo difendere il nostro territorio e i nostri servizi, non ci fidiamo più, specialmente ora in campagna elettorale delle promesse e delle rassicurazioni pelose!
I canditati, numerosi, alla carica di Consigliere Provinciale, prendano insieme a me un impegno preciso e sincero, quello di impedire la chiusura del nostro Ospedale (perchè trasformarlo in un pronto soccorso più o meno polifunzionale equivarrebbe a chiuderlo!) e quello di favorire lo sviluppo della medicina sul nostro territorio. Difendere e far progredire il nostro territorio significa anche difendere il nostro diritto alla salute così pesantemente attaccato dalle politiche attuate dalla Regione Abruzzo.
Impediamo, insieme, la chiusura del reparto di rianimazione, fatti concreti non parole!!!!”.