IL LIBRO DELLA SETTIMANA
Il pittore dei poveri
Teofilo Patini
Autore: Virgilio Serafini
Editore: Tip. “Ars et labor” – Teramo
Anno: 1949
Tipologia: Libri biografici
Costo: Lire 400
Pagine: 160
Contenuti del libro:
Cap. 1 – La via del Paradiso
Cap. 2 – Vecchia Napoli ottocentesca
Cap. 3 – Entro stamberghe e a fianco alla sventura
Cap. 4 – La fiamma che oscilla
Le opere di Teofilo Patini
Indice delle illustrazioni
Bibliografia
Prefazione del libro
E’ questa la narrazione della vita e dell’opera di Teofilo Patini, ricostruita sugli aneddoti e soprattutto attraverso lo studio dei dipinti dell’artista che in essi trasfuse la parte più intima e vera della sua anima sensibile, pronta a vibrare dinanzi a un roseo tramonto come a palpitare di commozione per ogni umana sventura.
La vita di un pittore infatti è tutta narrata nei quadri che della sua anima colsero l’attimo di eterna beatitudine o di infinita angoscia.
Oggi, a un quarantennio dalla morte dell’artista, tante cose sono cambiate nella vita e nell’arte: nuove tendenze si sono manifestate nel campo pittorico, talvolta in meglio tal’altra forse in peggio.
Ma di un artista quello che resta è ciò che maggiormente commuove o invita a sognare, e di queste due qualità c’è abbondanza nell’opera di questo pittore, a volte assorto in visioni lontane a volte malinconico e meditativo.
Riviverne quindi la vita sulla base degli aneddoti e dei particolari che ci rimangono è stato il compito che io ho pensato di assolvere tornando sui luoghi dove egli visse, entro la casa dove crebbe fanciullo e dove tornò uomo maturo a meditare.
Quando io mi recai a Castel di Sangro, i segni della guerra e della distruzione su di essa avevano impresso un’orma di desolazione e di pianto. Pure tra i rami di un cipresso un pettirosso cantava, mentre le rondini incrociavano liete nell’aria.
E così io rividi il paesaggio di un tempo, per un miracolo della bella natura che trionfa e sorride di nuovo dopo la tempesta.
Ivi in conversazioni chi io ebbi con la figlia del pittore, signora Margherita Patini, potei conoscere tanti di quei particolari ed aneddoti che poi ho sviluppati inquadrandoli nella presente narrazione.
A lei quindi io rivolgo il mio vivo ringraziamento.
Virgilio Serafini – 1949