GUILMI – Ci sono mille motivi nel corso dell’anno per visitare Guilmi, grazioso centro dell’area interna del chietino compreso nella comunità montana del medio vastese, caratteristico per i vicoli in pietra e l’architettura del borgo fortificato risalente all’undicesimo secolo.
Tra questi, nella patria della ventricina, l’acquisto del salume “d’autore”. Privilegio della vendita, riservata al bar di Armando Bracciatti, unico esercizio alimentare a commercializzare la blasonata produzione guilmese. Altro valido motivo è la visita al Museo delle Arti Antiche, inaugurato proprio ieri mattina, che vi documentiamo in alcuni scatti.
Ma per riassaporare il gusto di una serata all’aperto che si dipana per il centro storico, tra odori e sapori, con i tavoli imbanditi di specialità locali declinate in “gastronomese” dalla regina incontrastata della giornata – prima adulata e poi degustata in ogni inimmaginabile modo – dovranno passare ben trecentosessantacinque giorni. L’occasione, appunto, da 31 anni è data dalla sagra della ventricina. Infatti, dal pomeriggio di ieri per concludersi in tarda serata si è svolta in paese, suggellata da una presenza record di gente, pronta a celebrare con le famiglie ed amici , la festa dell’insaccato più rappresentativo dell’Abruzzo nel mondo.
Proviamo a scoprire i segreti dell’antica lavorazione “simbolo” dell’area Trigno – Sinello con Lucio Perrucci, (foto in alto) del direttivo della Proloco, impegnato nell’occasione ad organizzare gli stand. “La bontà della nostra produzione, afferma il giovane è da ricercare nella stagionatura che avviene nelle cantine del paese, esattamente in questo delicato passaggio la ventricina acquisisce quel gusto particolare che la distingue da tutte le altre”. A Guilmi per realizzarla utilizzano le parti nobili del maiale: i prosciutti ed i lombi che dopo averli fatti a pezzetti e conditi con peperone e sale si tritano per essere infilati nel budello dello stesso suino.
Tra breve, conclude Perrucci, faremo un consorzio e la commercializzazione avrà un passo diverso”. Per il momento anche qualche privato vende la sua produzione – impresa non impossibile ma neanche facilissima per acquistarla – se non si hanno le conoscenze in paese.
Comprare una ventricina stagionata di 8 mesi, schiacciata tra due canne di bambù, costa circa 40 euro al chilogrammo ed il peso di ogni salume oscilla tra 1 – 2 kg. Esiste una controindicazione, e ve la possiamo assicurare:: dopo aver provato la “guilmese”, difficilmente si acquisteranno le produzioni industriali diffuse nei supermarket o nei banchi della quasi totalità degli esercizi alimentari abruzzesi.
A meno che non vogliate prendere in giro i vostri palati! Ed allora? Meglio non provare la ventricina di queste parti. La d.o.p è un’esclusiva di Guilmi e dell’area dell’unico distretto della vantricina esistente in Italia.
Non provare per non credere!