Pescasseroli. – Ancora una volta il Parco diviene punto di riferimento per la sua più che decennale esperienza nella gestione della fauna selvatica e delle attività agrosilvopastorali che gli consentono di fornire utili indicazioni per la gestione compatibile di queste attività. Sono in visita al Parco in questi giorni due rappresentanti del Ministero dell’Ecologia e del Ministero dell’Agricoltura francese interessati a conoscere soprattutto come all’interno del nostro territorio vengono affrontate le problematiche relative alla convivenza delle attività pastorali, della fauna selvatica e del turismo.
In particolare, scopo di questa visita è da parte loro conoscere se la presenza dei cani tradizionalmente utilizzati dai nostri allevatori per la guardiania delle greggi di pecore può in qualche modo interferire con le attività turistiche ovvero con la presenza in estate di turisti lungo i sentieri del Parco che possono venire a contatto con le greggi al pascolo e dunque con i cani che sono lì a difesa del gregge.
Nel corso della visita i delegati francesi incontreranno alcuni allevatori dell’area parco e parteciperanno ad un workshop, organizzato presso il Centro Natura di Pescasseroli, che avrà per tema proprio l’uso dei cani da guardiania. Al workshop saranno presenti, oltre a tecnici del Parco, anche rappresentanti dei Parchi abruzzesi del Gran Sasso e della Maiella, della Regione Piemonte, del WWF Italia, degli operatori turistici del territorio nonché il dr. Paolo Breber di cui è nota l’esperienza e la conoscenza nella materia.
Nel workshop si cercherà di affrontare anche le problematiche legate alla presenza dei cani ed alla loro gestione in rapporto all’attività che sono chiamati a svolgere.
Al proposito il Direttore del Parco, Vittorio Ducoli, osserva che “La coesistenza sperimentata al Parco tra i grandi carnivori presenti sul nostro territorio, le attività zootecniche, il turismo ancora una volta si rivela patrimonio da divulgare fuori dai confini del Parco stesso mettendo a disposizione di altri soggetti interessati a tali problematiche le migliori pratiche sviluppate dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”.