CIVITELLA ALFEDENA – La Giunta Comunale ha autorizzato il sindaco Viola Flora a presentare ricorso al Capo dello Stato contro la decisione della Direzione Provinciale delle Poste dell’Aquila che ha ridotto l’orario di apertura dell’ufficio postale su tre giorni.
Il ricorso segue ad una serie di iniziative, diffida ed esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Sulmona, e proseguirà, nelle prossime settimane, con la presentazione di un ricorso al Tar dell’Aquila per l’accesso agli atti, anche in considerazione della mancata trasmissione del piano di rimodulazione previsto dalla legge come richiesto formalmente dal Comune il 1 aprile scorso.
Nel ricorso vengono sollevate una serie di violazioni da parte della Direzione Provinciale di Poste SpA dell’Aquila relativamente all’applicazione del contratto di servizio vigente, anche in considerazione che quello attualmente sottoscritto per i prossimi anni non è ancora stato approvato dal Cipe e quindi non esecutivo e che comunque non prevede le misure messe in campo da Poste SpA.
Tra l’altro si sottolinea, altresì, la violazione dell’articolo 3 della Costituzione in relazione al principio di uguaglianza e non discriminazione in quanto la chiusura a giorni alterni dell’ufficio postale e l’assenza di un servizio pubblico di collegamento con i comuni vicini, rende impossibile per una popolazione rappresentata in maggior parte da anziani fruire di un servizio pubblico essenziale, alla stregua degli altri cittadini italiani.
Nei giorni scorsi, proprio dietro segnalazione del Comune al Ministero per le Comunicazioni, i funzionari del Ministero hanno effettuato un sopralluogo, per la verifica di quanto denunciato dal Comune.
Per il sindaco Flora Viola “è arrivato il momento che anche la Regione e la Provincia, chiamate in causa dal Comune anche negli anni scorsi a partire dal 2009, prendano atto che questa situazione di riduzione dei servizi è penalizzante e mettano in campo una strategia per garantire la piena effettività di erogazione dei servizi ai cittadini.
Pare anche strano che mentre un ramo del Parlamento approva una norma per i piccoli Comuni, poi i cittadini che vi abitano, che dovrebbero essere tutelati vengono danneggiati senza che ci sia, anche in questo caso, una azione forte della politica locale. L’invito che rivolgiamo ai piccoli Comuni danneggiati è quello di una azione insieme, una Class Action dei cittadini direttamente nei confronti di Poste Italiane. Andremo fino in fondo per difendere i nostri diritti, ci siano o meno le altre istituzioni al nostro fianco.
Noi faremo comunque la parte che ci spetta, per gli altri aspettiamo di capire se sono capaci di fare la loro”