CASTIGLIONE MESSER MARINO – Situato a 1081 metri, nella provincia di Chieti, Castiglione Messer Marino è ubicato agli stretti confini con l’alto molise, conglobato nella comunità montana “Alto Vastese”.
La sua notorietà è legata ad un celebre figlio della sua terra che per cinque volte vinse il titolo di campione del mondo di formula 1: Juan Manuel Fangio. Un nome che ha esaltato gli sportivi internazionali dello scorso millennio. Figlio di emigrati castiglionesi sbarcati in Argentina per trovare lavoro, Manuel nacque a Balcarce il 24 giugno 1911. La sua prima gara la disputò a 18 anni con una Ford, adattata a taxi. La sua storia, ormai è leggenda. E Castiglione certamente non dimentica il suo campione che ha portato nelle vette più alte dei successi sportivi il nome del paese e dell’intero Abruzzo.
Per questo l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Mastrangelo ha organizzato la 1^ Festa Abruzzesi nel Mondo che si svolgerà da domani, fino al 22 agosto. Si parte con un convegno che tratterrà “Il fenomeno dell’emigrazione verso il sud America ed il gemellaggio con Balcarce”, per proseguire con altri incontri correlati.
Le serate saranno caratterizzate anche da una gastronomia degna di grande considerazione. Essendo Castiglione inglobata nel distretto della ventricina dell’alto vastese, il noto salume, di conseguenza sarà il principe della grande offerta di tipicità che saranno offerte nelle serate. Ma saranno apprezzabili anche i rinomati carciofi, i formaggi stagionati, le mozzarelle, la porchetta, i tartufi ed il patè di cinghiale.
Merita un breve focus la pietanza più celebre del popolo castiglionese “ L’sagn a lu Cuttur”. “Questo piatto, improvvisato circa 250 anni fa nei mulini dell’agro del paese, raccontano gli anziani, fu elaborato durante la fase di macinatura del grano. La necessità di mangiare una pietanza calda, ed allo stesso tempo veloce, che consentisse ai contadini di continuare ininterrottamente il lavoro in mulino, ben si coniugava con l’abbondante disponibilità di farina.
Il condimento lo forniva il maiale allevato in ogni casa. Quindi, le salsicce di carne e fegato mischiate, in un soffritto di pancetta con l’aggiunta di peperoncino piccante, aiutavano a risaltare le “tacconelle”, figlie della tradizione contadina. Nel corso dei decenni le tecniche di elaborazione sono state perfezionate, ma non la modalità per il consumo di questo gustoso piatto, unico in Abruzzo, che solo a Castiglione si degusta obbligatoriamente con le mani. Le sagne, infatti, si prendono direttamente nel “cutturo” in compagnia dei commensali ed è vietato usare qualsiasi posata.
IL PROGRAMMA