CAPRACOTTA – Quali prospettive per il trasposto pubblico regionale? Ne hanno discusso gli esponenti dell’Italia dei Valori, che, nella conferenza stampa svoltasi presso la sede provinciale del partito, hanno esposto la situazione attuale, le prospettive future e le proposte alternative a quelle in atto. Con Legge Regionale n. 3/2010 (art.11) la Regione Molise ha stabilito che, ai fini della rete dei servizi minimi TPL extraurbana ed urbana, ci sarà una riduzione di 1/3, ovvero di 5.402.000 km, che corrisponde a -32,71%, la percentuale più alta sul territorio nazionale.
Ma, in seguito alle proteste del sindaco di Campobasso, nell’art.11 è stato introdotto il nuovo comma 2bis, col quale il taglio al trasporto urbano si riduce ad 1/5. Così Antonio Monaco, coordinatore provinciale dell’Idv ma anche sindaco del comune di Capracotta: “Restano complessivamente consolidati i servizi nelle grandi aree urbane, falcidiati quelli delle aree interne e più disagiate. Dobbiamo di nuovo chiederci perché un cittadino di un piccolo comune montano deve continuare a vivere nella sua località, dove si sopprimono servizi, e non deve trasferirsi in un centro più popolato, dove invece ci sono.
Ancora una volta il sistema politico clientelare che vige nella nostra regione continua a dare il meglio di sé stesso. Si continua a giocare sulla pelle dei molisani, con la consueta disattenzione per le aree interne. E’ accaduto l’inverosimile: chi parte da Agnone e arriva ad Isernia alle 8:00, non può ritornare al paese prima delle 14:00. E’ tollerabile che un anziano debba attendere tutto questo tempo per tornare a casa? E poi dove? In mezzo alla strada? Si, visto che al terminal di Isernia non esiste un punto coperto.
In più sono stati soppressi due collegamenti, quello delle 10:30 e quello delle 13:15, che da Isernia raggiungevano l’Altissimo Molise.” Importantissimi, perché utilizzati sia dai pendolari, sia dai viaggiatori provenienti da Roma e Napoli, sia dagli studenti. Senza contare che da mesi è chiusa anche la linea ferroviaria Carpinone-Castel di Sangro, che permetteva di raggiungere in treno i comuni lungo la direttrice. “Perché si è voluto privilegiare il collegamento dell’Altissimo Molise verso Campobasso? – continua Monaco – La risposta la sappiamo tutti, a noi interessa rimarcare che il riferimento principale di collegamento della zona montana deve restare Isernia”.
Tre le proposte avanzate dagli esponenti dell’Idv: la costituzione di un Consorzio unico tra tutti i concessionari; la possibilità di fissare un rimborso per km unico; l’utilizzo di un abbonamento unico. Una quarta proposta, più volte avanzata alla Regione e rimasta nel limbo, è quella di istituire delle navette di collegamento verso il capoluogo pentro, ipotizzando dei punti di raccolta verso le direttrici più importanti, attraverso una rete di collegamento tra i comuni. Un sistema certamente efficiente e con costi meno elevati. “E’ ora di smetterla con i personalismi. L’Idv dice no a questo stillicidio di tagli, di abbandono e di disattenzione verso le aree interne”
Adele Moauro