ANVERSA DEGLI ABRUZZI – Li hanno visti comparire all’improvviso. ‘Nduccio, già frequentatore abituale dell’Azienda dove ha adottato una pecora, e un altro personaggio che non tutti avrebbero riconosciuto: Giulio Rapetti, in arte Mogol, il Paroliere per eccellenza della canzone italiana, è più conosciuto di nome che non di persona.
Una visita tanto inattesa quanto gradita, quella dei due grandi dello spettacolo all’Azienda “La porta dei parchi” di Anversa degli Abruzzi. ‘Nduccio non è nuovo a queste iniziative: aveva già portato la pecora per farla adottare in diretta alla trasmissione di Renzo Arbore, dove si esibiva con il suo gruppo, il “Sentimento Agricolo”.
E davvero un comune sentimento… agricolo unisce questi personaggi alle attività della Porta dei parchi: solidarietà, eticità, un universo di contenuti che hanno avvinto e ravvivato la conversazione a tavola, tra un formaggio biologico e un piatto della tradizione abruzzese.
Legato per motivi affettivi all’Abruzzo, Mogol ha una serie di attività meno note al grande pubblico: oltre alla Scuola di musica che ha fondato in Umbria, ha investito in progetti di ricerca e solidarietà, finanziando personalmente la ricerca di cure innovative per malattie autoimmuni.
Ma non solo: una tenuta agricola estesa, e un piccolo “gregge” di pecore, con le quali Mogol vuole riprendere modalità dolci di produzione e allevamento. E un impegno costante sulle energie rinnovabili.
Tanti insomma i punti in comune con le attività dell’Azienda di Anversa degli Abruzzi, che oltre ad avere incantato il Paroliere con i migliori prodotti della tradizione pastorale, ha condiviso con l’artista i progetti di salvaguardia della biodiversità e del territorio, le iniziative di riduzione dell’impatto attraverso energie rinnovabili e quelle di cooperazione con l’Afghanistan.
Congedandosi il Paroliere ha chiesto alcuni consigli tecnici sull’allevamento delle pecore, invitando Nunzio Marcelli e i pastori della Valle del Sagittario ad andarlo a trovare in Umbria per approfondire i temi.
Grazie a ‘Nduccio, da sempre Ambasciatore delle migliori tradizioni d’Abruzzo tramite la sua capacità unica di portare in musica e in parole tutta l’essenza e la storia di un mondo rurale e pastorale che rischia di scomparire.
Si è rafforzata così un’alleanza tra mondo artistico e pastorale: un riconoscimento in più al valore delle nostre migliori tradizioni, e all’impegno di chi come Nunzio Marcelli le difende ogni giorno con il proprio lavoro.