ALFEDENA – Sembra la trama di un film del grande Totò e “l’artista” per l’originalità della truffa messa in atto, meriterebbe un “premio”, che in molti speravano potesse concretizzarsi con la sua detenzione in una patria galera.
L’autore è un pensionato dello stato, da tempo dedito al mondo degli animali da pascolo che producendo una falsa documentazione nell’istruttoria della pratica di successione a seguito del decesso della moglie si è autonominato “gran possidente” intestandosi oltre 150 particelle di terreni alla faccia degli ignari possessori che continuavano a dormire sonni tranquilli. In modo del tutto causuale la vicenda è venuta a galla dopo che un oriundo, residente a Latina, si è accorto attraverso una verifica esperita in comune della truffa ed ha gridato a gran voce.
Ad Alfedena sono in molti a trovarsi nella stessa condizione. La legge, però sembra essere dalla parte del delinquente, perché nonostante il reato accertato di “dichiarazione mendace a pubblico ufficiale”, il Gip del tribunale di Sulmona ha archiviato il caso perché caduto in prescrizione. E non finisce qui. Il neo Totò alfedenese, in veste di illegittimo proprietario ha anche ottenuto un sostanzioso contributo comunitario, utilizzando i terreni sottratti, per condurre le sue attività agricole.
Cosa dire? “Complimenti” al principe della truffa che, evidentemente conoscendo benissimo leggi e sotterfugi ha commistionato il piano criminale che nel “paese dei dottori” non ha avuto precedenti. Le vittime però non mollano ed ora stanno percorrendo la strada del procedimento civile, almeno per rientrare in possesso delle loro proprietà.