ALFEDENA – Ha elargito benedizioni celestiali a tutti nel corso della serata di ieri dal palcoscenico di piazza sannitica. Il sacerdote del rock, Paul Manners e la sua band dei “Grammar School” ancora una volta sbalordiscono la folla delle grandi occasioni dopo oltre tre ore di concerto, dove hanno dato saggio dei brani “eterni” del sound anglo-americano.
L’esordio di questo gruppo in Alto Sangro, a metà degli anni ottanta, avviene proprio nella stessa piazza, che ieri, per la sesta volta nel corso dei tre decenni di “estati alfedenesi”, ha rivissuto immutate le emozioni cone la prima volta, attraverso un intenso percorso musicale partito dai Pink Floyd e proseguito con Beatles, Queen, Dire Straits, King Crimsom,.Yes, Led Zeppelin, Simon and Garfunkel, Van Allen, Rolling Stones, Police, Eagles, Yes, America.
Il quartetto, però, ha raggiunto l’apice della sonorità con “cinema show” e “firth of fith” due brani dei Genesis figli del periodo di “selling in england by the pound”, datato 1973, ai tempi che la band britannica era dominata da un certo Peter Gabriel. Esattamente in questa fase del concerto si è misurata la classe e l’elevatissima qualità di livello del gruppo: il tastierista Kekko Montesi, come Tomy Banks; la voce di Gabriel e la chitarra a dodici corde di Rutherford prestate a Manners, con Filippo Montesi nel trono di Steve Hackett. Ci è dispiaciuto che Phil Collins, sia stato, forse, troppo bacchettato per aver intrapreso la “easy road” del commerciale. Probabilmente si è tralasciato che il batterista di Chiswick, rimase orfano delle anime del gruppo sin dai tempi di “seconds out” e certamente non per sua volontà.
Eccellente anche la performance del batterista Steve Pearson, animatore del suo stregato zendrum.
“La scuola di grammatica”, dunque, anche nel secondo millennio lascia il segno ad Alfedena, motivo per cui una preoccupata popolana al termine del live show ha corretto Manners che erroneamente ha ringraziato la Pro Loco, anziché il Comune per aver commissionato l’evento.
Una precisazione “importante” secondo l’intelletto della donna – incompresa dalla maggior parte del pubblico – ma perfettamente afferrata dagli addetti ai lavori. Nel immaginario della consorte di uno “storico” amministratore locale, infatti, la scelta della band potrebbe essere meritoria per vincere le prossime elezioni di primavera. Insomma, con i Grammar Schiool, si può tentare anche la scalata elettorale.
Qualcuno avvisi, Bersani e Fini,