AGNONE – Quest’anno la ‘ndocciata, accompagnata da una serie di polemiche dovute alla crisi sanitaria che il territorio sta attraversando, è stata dedicata proprio all’ospedale Caracciolo. La Pro Loco, in associazione col Comune e con i Gruppi delle contrade, ha scelto come slogan della manifestazione le parole che Giovanni Paolo II pronunciò durante la sua visita in paese, il 19 marzo 1995:
“Non arrendetevi ai gravi problemi del momento e non rinunciate a progettare il vostro futuro”. La ‘ndocciata, dunque, per testimoniare il forte senso di appartenenza e di orgoglio al proprio territorio e la volontà di non arrendersi di fronte alle problematiche in corso, nonostante le preoccupazioni e le incertezze. “
Un atto dovuto, per la nostra terra, non escluderci mai dalla sua storia, che è la nostra identità” Tuttavia, su richiesta caparbia del Comitato Civico Agnonese, si è deciso di approfittare della manifestazione per lanciare un segnale forte. Il corteo di ‘ndocce è stato anticipato da un altro corteo silenzioso, in cui ha sfilato il lenzuolo bianco lungo 160 metri, protagonista della prima manifestazione in sostegno dell’ospedale Caracciolo, svoltasi lo scorso marzo.
Portato da chi voleva che si facesse di più, da chi reputava che ci fosse poco da festeggiare, da chi chiedeva che la drammaticità del momento non passasse inosservata. In prima fila i bambini e i giovani, simbolo di un futuro che si vuole sempre vivo. Il corteo, aperto da una serie di cartelloni casistici, si è mosso da via Roma lungo il corso principale, tra gli applausi degli spettatori, in fila dietro le transenne.
E’ intervenuto radiofonicamente anche il vescovo di Trivento, a ricordare le parole di speranza che Giovanni Paolo II ebbe per questa terra, e invitare tutti a mantenerle ancora vive. Un segnale forte, per dire che l’Altomolise non si è arreso e che i suoi abitanti sono ancora determinati a lottare per garantirsi un futuro, seppur non roseo, almeno degno.
Adele Moauro