AGNONE – Rabbia, sconforto, incredulità. E una vera bufera mediatica. Sono le reazioni suscitate dalle dichiarazioni relative alla presunta colpevolezza di alcuni medici riguardo la chiusura del Caracciolo. Dichiarazioni fatte durante l’incontro tenutosi lo scorso sabato, ad Agnone, tra i sindaci dell’Altomolise e il Presidente Iorio, in presenza dell’Assessore Marinelli, di Angelo Percopo e di alcuni medici del nosocomio locale.
Il primo a mettere nero su bianco il proprio dissenso è stato l’avv. Lorenzo Marcovecchio, capogruppo della lista Rinnovare, che ha indirizzato una lettera al sindaco De Vita, chiedendo una risposta scritta, dove si legge così: “Poiché questa dichiarazione smentisce, nei fatti, le precedenti attribuzioni di responsabilità fatte all’Ente Regione Molise ed al Governo Centrale, si domanda se era necessario la stipula del documento dei Sindaci (portato anche a conoscenza del Consiglio Comunale) e se, invece di fare varie proposte, non bastava chiedere di rimpiazzare i medici che chiedevano il trasferimento.
Si chiede, inoltre, di conoscere se, effettivamente, al Sindaco di Agnone risulti con certezza che il motivo della chiusura del Caracciolo sia da attribuire alle scelte fatte dai medici ivi operanti.” Anche il Comitato Civico di Agnone ha espresso la propria vicinanza ai medici posti sotto accusa: “Cogliamo l’occasione per esprimere tutta la nostra solidarietà al personale medico del “Caracciolo”, in particolare al dott. Falasca e al dott. Marinelli, usato come capro espiatorio per la chiusura del nosocomio: noi sappiamo che non è vero che l’ospedale si chiude perché loro sono andati via: è esattamente il contrario e troviamo questa mistificazione della realtà semplicemente vergognosa ed ignobile!
” Molto più aggressivo il consigliere di Nuovo Sogno Agnonese, Maurizio Cacciavillani: “Finalmente i medici iniziano a fare chiarezza sulla grave situazione che l’ospedale di Agnone sta vivendo. Dopo le dichiarazione del dott. Italo Marinelli, segretario regionale dell’Anaao – Assomed, è il dott. Luigi Falasca a prendere posizione contro la macchina del fango che vorrebbe far ricadere sugli operatori ed in particolare sui medici la responsabilità della chiusura di alcuni reparti dell’ospedale di Agnone. In una lettera aperta il dott. Luigi Falasca precisa puntualmente che la chiusura del punto nascita di Agnone è stata sancita con Decreto n. 19 del 10.05.2010, firmato dal Presidente Michele Iorio in qualità di commissario ad acta della Sanità molisana.
Circostanza questa che ha provocato di conseguenza il suo trasferimento all’ospedale di Isernia. Insomma c’è un tentativo meschino e miserabile di addossare ad altri evidenti responsabilità politiche frutto di incapacità e di interessi personali.” E non esita a puntare il dito anche contro la cittadinanza agnonese, colpevole, a suo avviso, di un silenzio troppo complice: “Che dire poi di quella parte di popolazione agnonese senza spina dorsale, che si presta a questi giochi sporchi veicolando infamie e menzogne confezionate ad hoc da alcuni politici solo per pararsi il posteriore. Probabilmente l’ospedale non lo meritiamo visto che troppi cittadini non hanno fatto nulla di veramente decisivo per difenderlo, nascondendosi dietro i soliti mugugni.”