AGNONE – Chiedono che si faccia qualcosa, e presto, le mamme dei piccoli allievi della scuola elementare di San Marco. La scorsa domenica, infatti, si è verificato un avvenimento spiacevole: una parte del cornicione è venuta giù, finendo sulle macchine parcheggiate nel piazzale dell’istituto.
Sono stati gli stessi proprietari che, vedendo i calcinacci sulle proprie vetture, e rendendosi conto della situazione, hanno allertato i Vigili del Fuoco, i quali sono intervenuti prontamente a rimuovere i pezzi e mettere in sicurezza quelli ancora in bilico. Sulle cause soltanto ipotesi, come l’otturazione della grondaia con conseguente infiltrazione d’acqua. Ora le lezioni si svolgono regolarmente, soltanto il piazzale antistante è rimasto transennato. Il caso ha voluto che il tutto accadesse in un giorno festivo, altrimenti si sarebbero scatenate paure e polemiche.
Tuttavia, le mamme sono ancora piuttosto preoccupate, e domandano che si arrivi presto ad una riparazione e, più in generale, ad una rimessa in sesto di tutto l’edificio: “Si tratta di un episodio di grave incuria. Quello che è successo è soltanto la dimostrazione che questo istituto è vecchio e decadente, e inadatto ad ospitare i bambini. Immaginiamo se l’episodio si fosse verificato in pieno giorno, durante l’orario di uscita dei nostri figli: sicuramente qualcuno si sarebbe ferito, e questa storia sarebbe andata a finire male”.
Pare che il giorno dopo il Dirigente scolastico, Luigi Confessore, non fosse ancora a conoscenza dell’episodio, e lo avrebbe appreso proprio tramite la telefonata di una madre. “Evidentemente la situazione è stata presa sottogamba – continua il gruppo di mamme – e questo è un fatto grave.
E’ necessario che l’edificio venga messo in sicurezza definitivamente, che il comune e la Provincia provvedano a risistemare questa struttura decadente per il bene dei nostri figli ” Ricordiamo che la scuola di San Marco è già stata al centro di numerose polemiche a tema, tanto che, quando ci fu il terremoto a L’Aquila, nel 2009, si formò un comitato di madri le quali si rivolsero alle tv e alle stampe locali per chiedere la messa in sicurezza dell’edificio, non rientrante tra quelli a norma antisismica.
Adele Moauro