AGNONE – La lista civica “Rinnovare” è in attesa di risposte dall’amministrazione comunale. Stavolta, l’interrogazione riguarda problematiche riguardanti il pagamento dell’ICI per alcune tipologie di abitazioni in campagna, voluto da una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, la n.18565 del 2009. E’ successo che qualcuno si è lamentato, perché ha visto nella richiesta la violazione del D.P.R n.139 del 1998, che rappresenta la legislazione attuale in materia.
Il decreto prevede che i requisiti di ruralità non possano essere concessi solo ed esclusivamente alle categorie A/1 ed A/8, che sarebbero le ville e le abitazioni signorili. Dunque, queste ultime dovrebbero essere le sole a dover pagare l’ICI. Tale decreto, inoltre, andrebbe ad esonerare anche le abitazioni che rientrano nella categoria A/6, la quale, peraltro, è oggi raramente attribuita alle residenze perché desueta per le primitive dotazioni impiantistiche e le finiture.
Tale categoria era utilizzata fino al ‘93 per classificare le residenze tipo, logicamente rurali, non facenti parte dell’azienda agraria, in contrapposizione ai fabbricati rurali che venivano iscritti al catasto terreni senza rendita. Tali assunti trovano conferma nel parere rilasciato dalla Direzione Centrale Catasto e Cartografia dell’Agenzia del Territorio, con prot. N. 10933 del 26.02.10.
Così il capogruppo della lista di minoranza, avv. Lorenzo Marcovecchio: “Abbiamo preso seriamente in considerazione il problema a seguito di alcune sollecitazioni ricevute. Bisogna tener presente la normativa in vigore e non la sentenza, perché una sentenza non fa legge. Alla luce di ciò si chiede di conoscere i motivi che hanno spinto l’Amministrazione a far richiesta di quest’ulteriore tassa nei confronti dei Cittadini di Agnone.”
Adele Moauro