AGNONE – Sono stati proprio i giovanissimi a voler incontrare, in assemblea, alcuni medici del Caracciolo, per discutere sull’attuale situazione dell’ospedale di Agnone e sulle prospettive future. Richiesta accolta dal medico di Capracotta dott. M. Notario, dai dottori D. Cerimele, L. Falasca, G. Di Nucci.
Con la presenza di Nunzia Zarlenga, esponente del “Cittadino c’è…”, di Don Francesco Martino, Cappellano Ospedaliero sempre in prima fila, di Don Alberto Conti, responsabile della Caritas diocesana di Trivento. La gravità del ridimensionamento di un ospedale di montagna, la necessità di mantenerne integralmente i suoi reparti, la bassa incidenza che ha sui costi della sanità molisana, il servizio che offre a copertura di una vasta zona non solo molisana ma anche abruzzese.
Questi i temi di confronto e di dibattito, ma non solo. La nota dolente è sempre la stessa: lo spopolamento, senza il quale buona parte dei guai del territorio non esisterebbe. Gli studenti, presenti in gran numero come se ne vede raramente, hanno chiesto risposte concrete in termini di servizi, di attività produttive, di lavoro. Per una volta le proposte sono venute direttamente da loro, da generazioni molto giovani ma già arrabbiate, perchè costrette a vedere il proprio futuro che si dissolve in una bolla di sapone, con un’unica prospettiva: allontanarsi amaramente da un territorio che si spegne poco a poco.
Un distacco necessario, non di certo volontario. I ragazzi hanno gridato di non essere mandati via, di avere delle alternative alla metropoli. Questo in termini di maggiore attenzione alle risorse del territorio, di investimenti, di lavoro. Basta con la fuga al nord, basta con il taglio dei servizi, basta con l’emarginazione. E hanno proposto di prendere delle decisioni drastiche da subito.
E’ chiaro che le piaghe del territorio iniziano a bruciare fortemente, e il malcontento inizia a sfociare in ribellione. “Blocchiamo la ‘ndocciata dell’8 dicembre”, la proposta di tutti gli studenti arrabbiati, “ci vuole un gesto forte che attiri l’attenzione su Agnone, e non può esserci momento migliore”. Creare un muro di gente che non permetta di partire alla tradizionale sfilata di fiaccole, oppure occupare il tetto dell’ospedale per l’intera serata, con un consistente gruppo di cittadini, slogan e striscioni. Chissà che quest’anno non ci siano davvero delle sorprese.
Adele Moauro