AGNONE – Tre ore di discussione sulle sorti dell’Ospedale Civile di Agnone. Su richiesta del sindaco De Vita, c’è stato finalmente l’attesissimo incontro a porte chiuse tra i sindaci dei comuni dell’Altomolise e il Presidente della regione Michele Iorio. In presenza, naturalmente, dell’Assessore F.G.Marinelli, del direttore generale dell’ASREM, Angelo Percopo, e di alcuni medici del Caracciolo.
L’accoglienza, per dire il vero, non è stata delle migliori, giacché sotto alle finestre del Municipio una rappresentanza di cittadini ha urlato tutto il tempo a gran voce il proprio dissenso contro la politica sanitaria in atto. Molto incisivi gli slogan: “Avete svenduto il territorio”, “Dignità o vergogna”, “Dimissioni”. A parte il Comitato Civico “Il cittadino c’è...” e gli esponenti di Nuovo Sogno Agnonese, anche gente arrabbiata, gente delusa, gente confusa soprattutto, perché in realtà la situazione attuale e le sorti future non sono chiare quasi per nessuno.
Quello che è sicuramente emerso dalla riunione è che tutti i sindaci vogliono una maggiore attenzione alle preoccupazioni della gente e al territorio in generale, che nella sanità ha un punto di riferimento fondamentale. E anche alle preoccupazioni della gente, che non è al corrente della reale situazione e chiede di esserlo. Inutile pensare a cosa si poteva fare prima per scongiurare la mannaia, l’importante è vedere cosa si sta facendo adesso, per dare ai cittadini delle risposte concrete e incisive, che chiariscano a tutti quale sia la situazione.
Così il Presidente Iorio: “E’ vero, ci vuole chiarezza. Bisogna dire chiaramente ai cittadini la verità, cioè che non ci sarà nessuna chiusura dell’Ospedale, perché subirà solo una riorganizzazione migliorativa. Non siamo contro nessuno, cerchiamo solo di agire nel bene della comunità, secondo i limiti. Che ci sono una serie di difficoltà non lo si può negare. Tuttavia ci muoveremo in direzione positiva per quanto riguarda il problema della Radiologia, dell’Anestesia e del punto di Primo Soccorso. E avvieremo nel minor tempo possibile l’RSA.
Le partorienti, che non possono far nascere i figli qui perché la normativa non lo consente, avranno comunque tutta l’assistenza necessaria secondo modalità che discuteremo. Presto inizieremo a far partire la rinascita dell’ospedale.” Pienamente d’accordo il direttore Percopo, molto più perplessi i sindaci, e non solo per la questione del Punto Nascita. Perplessità dovuta soprattutto alla scorretta modalità con cui la razionalizzazione è proceduta.
Serviva un piano organizzato, un progetto, delle direttive che permettessero di iniziare la riorganizzazione prima ancora dello smantellamento. Che, invece, è arrivato come un fulmine a ciel sereno sulla testa di tutti, seminando il caos. E così nessuno riesce a credere alla “resurrezione” imminente. “E’ vero – ammette Iorio – questo è sicuramente l’unico grave errore che abbiamo commesso e non lo rinnego. Certo è che la rinascita inizierà, a breve arriveranno delle risposte reali per tutti e si vedrà che cosa è stato davvero fatto. Vorrei vedere se tutti quelli che ci sbeffeggiano lì fuori saprebbero fare qualcosa di meglio.”
Adele Moauro