AGNONE – In una situazione che appare sempre più difficile, sicuramente il 118 continua a tenere alto il nome dell’ospedale Caracciolo di Agnone. E’ la gente comune a sostenerlo, quella stessa gente che viene soccorsa ogni volta che ha bisogno, nonostante le mille difficoltà che la situazione sanitaria locale si trova a dover fronteggiare ogni giorno.
Per esempio, il fatto che al momento il servizio di emergenza di Agnone ha carenza di un’automedica, assolutamente necessaria per il soccorso perché alcuni posti non sono accessibili con l’ambulanza, e che ad oggi non è utilizzabile e ha necessità di riparazione immediata.
Fornito di cinque medici, sei infermieri e sei soccorritori, il servizio di emergenza del Caracciolo non ha mai generato lamentele di rilievo nella popolazione, la quale si mostra invece assai lusingata della rapidità e della professionalità degli interventi. Certo, il problema resta la mancanza di posti letto.
E’ il personale stesso del 118 a dichiarare che forse sarebbero necessari più posti in astanteria (attualmente ce ne sono soltanto due), dove il paziente viene seguito nell’attesa del trasferimento presso il reparto competente, trasferimento possibile solo nel momento in cui si venga a liberare qualche posto letto. “Servirebbero almeno quattro o cinque posti in astanteria, se volessimo offrire un servizio davvero ottimale.
Intanto, cerchiamo di fare il possibile, nel nostro limite ovviamente”, dichiarano gli operatori. Sicuramente è un problema il fatto che molti pazienti debbano essere trasferiti presso il Veneziale di Isernia, specialmente perché pare che il servizio d’emergenza del capoluogo pentro sia al limite del collasso, dovendo essere sempre pronto a ricevere i tantissimi casi che arrivano ogni giorno.
Ad ogni modo, non è una novità che il potenziamento del Primo Soccorso del Caracciolo sia la prima delle tante richieste avanzate da chi cerca di salvaguardare il presidio locale dai tagli sanitari in atto, perché da un ottimo funzionamento del servizio di Emergenza/Urgenza dipende la sorte della popolazione locale.
La quale, in ogni caso, continua a confermare che la professionalità, la celerità, la disponibilità e l’umanità con cui gli operatori del 118 si attivano negli interventi, resta una delle speranze a cui appigliarsi per poter dire che il Caracciolo funziona ancora e deve continuare a farlo.
Adele Moauro