AGNONE – Ogni giorno una notizia nuova, intorno a quello che per tanti anni è stato il perno della sanità altomolisana e non solo, cioè l’ospedale Caracciolo di Agnone.
Il problema è che le notizie sono sempre negative, infatti, secondo la denuncia dell’ANAAO, a partire dal 6 di ottobre il presidio ospedaliero potrebbe garantire una funzionalità di sole 12h, dalle 8:00 alle 20:00, in quanto gli anestesisti non fornirebbero più il servizio di reperibilità notturna, analogamente alla situazione del reparto di Radiologia.
Anche il Pronto Soccorso, ovviamente, non coprirebbe più l’orario completo, con grave rischio per i pazienti in richiesta d’aiuto.
Un altro duro colpo ad una situazione già molto critica e pesante.
Senza contare che, a partire dal 1 ottobre, il reparto di Ostetricia e Ginecologia non è più funzionante, tant’è vero che il primario Luigi Falasca, ha già preso servizio presso il presidio ospedaliero Veneziale di Isernia. Anche il Punto Nascite è arrivato alla fine.
A nulla valgono i numerosi e forti appelli della Diocesi di Trivento, volti al mantenimento di tutte le funzioni della struttura ospedaliera, necessaria per garantire la sopravvivenza di un territorio costantemente messo a dura prova dallo spopolamento e l’abbandono.
Che dire? Seppure la posizione degli anestesisti dovesse cambiare, sarebbe solo questione di tempo. Il destino del Caracciolo ormai è segnato: una morte lenta e dolorosa, malgrado le rassicurazioni di chi ancora spera di salvare il salvabile.
Adele Moauro