AGNONE . Anche quest’anno la festa dell’Immacolata Concezione è stata onorata con un’edizione straordinaria della ‘ndocciata, il più grande rito del fuoco conosciuto al mondo. Riviviamo la sua storia attraverso le righe di Domenico Meo:
“L’origine della tradizione del fuoco che “infiamma” la Vigilia di Natale ad Agnone si perde nella notte dei tempi. Da principio la ‘Ndoccia (fonema dialettale che sta per ”grande torcia”) faceva parte certamente della ritualità pagana legata alla scadenza solstiziale del 21 dicembre.
E’ noto infatti l’antico legame che l’uomo ha con il fuoco, ritenuto sin dall’alba della sua comparsa come fonte primaria di vita, elemento fecondatore e purificatore della natura; al pari sono noti agli studiosi i fuochi rituali che dalla Persia alla Normandia, dalla Russia al Galles, gli antichi abitatori dell’Europa e del vicino Oriente accendevano in onore del Dio Sole durante la notte più lunga dell’anno. Anche gli antenati degli attuali abitanti di Agnone, gli Osci e i temibili Sanniti che per secoli contesero a Roma il dominio dell’Italia centro meridionale, erano legati al fuoco, ai suoi significati e alle sue suggestioni.
E’ da questo legame che deriva certamente la tradizione ultramillenaria del fuoco solstiziale che in Agnone, nel cuore dell’Appennino abruzzese-molisano, si è evoluta nella ‘Ndocciata. Rito dedicato al sole ed al suo ciclo annuale fatto proprio dal cristianesimo e divenuto per questo fuoco in onore al Dio che nasce, al Cristo Luce e Salvatore del mondo. […] Ma in che modo nei tempi più recenti si è arrivati a quello che è oggi la ‘Ndocciata? Negli anni trenta del novecento ancora i contadini solevano sfilare spontaneamente per le vie del centro cittadino con in spalla ognuno la grande torcia fatta spesso con le proprie mani.
Ma il secondo conflitto mondiale portò anche alla fine – o meglio ad una sospensione che rischiava di preannunciarla – di questa antica abitudine. La tradizione fu felicemente ripristinata nei primi anni cinquanta dalla Pro Loco di Agnone che, per incentivare la partecipazione all’iniziativa, organizzò una gara con premi. Da allora possiamo dire che per la ‘Ndocciata fu un crescendo continuo in imponenza del rito e attaccamento degli agnonesi ad esso.”
Il tradizionale corteo di fuoco, mossosi lungo il corso principale di Agnone al suono delle campane, ha emozionato i tantissimi turisti giunti da tutta Italia per assistere al ripetersi di uno dei rituali più antichi del mondo. Le torce, alte fino a 4 metri, a fine sfilata sono confluite in un grande falò, che allungato le proprie fiamme verso il cielo.
Il rito si ripeterà, come da tradizione, la sera della vigilia di Natale.
Adele Moauro