ANVERSA DEGLI ABRUZZI-Con una cerimonia molto sentita e partecipata, ma sobria com’è nello stile della persona, è stato festeggiato oggi ad Anversa degli Abruzzi il novantesimo compleanno di Antonio Di Giusto.
Classe 1920, Antonio ha vissuto tutte le traversie del secolo: la guerra, la prigionia, i momenti di carestia e fame, e ora – dopo aver assistito per molti anni la sorella disabile – con la sua pensione minima, sente di avere abbastanza per donare ogni mese 100 Euro alle opere di carità in Africa.
Dopo la Messa, è seguita una breve cerimonia con cui il Comandante della Stazione Carabinieri di Anversa degli Abruzzi alla presenza del Sindaco ha consegnato ufficialmente ad Antonio gli attestati e le onorificenze che lo Stato gli ha appena tributato per la sua partecipazione alle campagne di guerra negli anni dal 1941 al 1945, e ben due Croci per il Merito di Guerra per il medesimo periodo bellico. Non potendo essere presente alla Cerimonia per impegni istituzionali a Roma, il Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, unitamente a tutta la Giunta Provinciale, ha inviato un telegramma di saluti e auguri, congratulandosi per le Onorificenze ma soprattutto esprimendo il massimo riconoscimento delle istituzioni provinciali per una vita al servizio della comunità.
Tra i molti, soprattutto del mondo contadino, che durante la Guerra hanno risposto alla chiamata dello Stato alle armi, spesso consegnando la propria vita o segnando in modo indelebile il proprio destino, almeno oggi Antonio si vede finalmente riconosciuto con queste Onorificenze il proprio sacrificio.
Ma pur conoscendo il suo coraggio e le sue traversie, è per il suo spirito sempre aperto che irradia gioia e carità, per le sue parole sempre piene di amore e saggezza, che la comunità intera l’ha festeggiato oggi: un eroe quotidiano, che sa vivere del poco che ogni giorno si procura sulla terra, che ha sempre donato i frutti del suo orto e dei suoi ulivi, che ancora oggi – nel salutare i tanti amici presenti in Chiesa – ha detto solamente “bisogna volersi bene e fare il bene”. Come è stato giustamente definito, Antonio è l’uomo del futuro, poiché da sempre sa resistere ad ogni difficoltà materiale con spirito intatto, sfruttando al meglio le risorse che ha a disposizione: ancora oggi si scalda con la legna che raccoglie giorno dopo giorno alzandosi all’alba, e che mette nella stufa sulla quale si cucina i fagioli e gli ortaggi del suo orto.
La sua presenza quotidiana è una ricchezza per tutto il Paese, e insegna ogni giorno che la vera ricchezza è quella dello spirito: auguri Antonio!, e grazie del tuo costante esempio.